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ToggleIl bypass aortocoronarico è un’operazione delicata e complessa, eseguita per ristabilireil flusso sanguigno al cuore in presenza di gravi ostruzioni coronariche.
Purtroppo, però, in ambito cardiochirurgico possono verificarsi errori medici durantela diagnosi, l’intervento o la gestione post-operatoria, con conseguenze anche gravi per il paziente.
Se pensi di aver subito un danno a causa di un errore medico durante un intervento di bypass aortocoronarico, puoi agireper ottenere un risarcimento.
L’Avvocato Roberta Scarpellini, esperta in risarcimenti per malasanità a Milano, fornisce assistenza legale qualificata alle vittime di malpractice medica, tutelando i diritti del paziente e dei suoi congiunti con rigore e sensibilità.
Cos’è l’intervento di bypass aortocoronarico, quando è indicato e qual è la sua pericolosità
L’intervento di bypass aortocoronarico è tra le operazioni più frequentemente eseguite al mondo in caso di ostruzione o stenosi delle arterie coronarie non trattabili con angioplastica mediante inserimento di uno stent.
La procedura, portata a termine dal cardiochirurgo, prevede l’interposizione di un segmento di arteria o vena tra l’aorta e l’arteria coronaria ostruita al fine di creare una strada alternativa attraverso la quale il sangue ossigenato possa raggiungere il cuore.
Complicanze e rischi post-operatori: cosa può andare storto
Qualsiasi operazione chirurgica può comportare l’insorgenza di complicanze post-operatorie e l’intervento di bypass aortocoronarico non fa eccezione.
Nel caso specifico, possono presentarsi complicazioni chirurgiche o anestesiologiche e complicanze meno gravi quali, per esempio, emorragie, infezioni, danni neurologici, scompenso cardiaco, infarto peri-procedurale, infiammazioni, versamenti pleurici, fibrillazione atriale, dolore, inappetenza e febbre.
Anche l’affanno dopo un intevento di bypass aortocoronarico non è così raro. Come riportato in letteratura, la dispnea postoperatoria è comune in cardiochirurgia, anche nei pazienti a basso rischio. Tra le cause più frequenti della cosiddetta fame d’aria (fiato corto o affanno) figurano l’atelettasia con collasso del tessuto polmonare, il versamento pleurico e la polmonite.
Tecniche di bypass aorto-coronarico e potenziali errori tecnici
Per posizionare un bypass aortocoronarico, il paziente può essere sottoposto a un’operazione a cuore fermo, mediante l’utilizzo del bypass cardiopolmonare, o a cuore battente.
La decisione sull’approccio da seguire spetta al cardiochirurgo che deve tenere conto di fattori quali il numero di bypass da eseguire, il grado e la localizzazione delle stenosi, la funzionalità del muscolo cardiaco e lo stato di salute generale del paziente.
Indipendentemente dalla modalità prescelta, un intervento di cardiochirurgia non può comunque considerarsi esente da possibili errori tecnici che possono riguardare lesioni accidentali ad arterie coronarie, aorta, nervi e tessuti circostanti, suture non corrette, posizionamento inadeguato del bypass e mancato arresto delle emorragie.
Errore medico e inadempienze durante il bypass coronarico
In cardiochirurgia, la responsabilità medica può emergere in diversimomenti. Gli errori possono verificarsi nel corso della formulazione della diagnosi pre-operatoria, durante l’intervento e nella gestione del post-operatorio.
Nello specifico, possono essere commessi:
- errori che conducono a diagnosi incomplete o errate;
- errori tecnici nel corso dell’operazione;
- errori nella gestione intraoperatoria del paziente;
- errori nella fase di somministrazione e gestione dell’anestesia;
- errori nella gestione post-operatoria;
- errori nella gestione delle complicanze chirurgiche.
Se dopo un intevento di bypass aortocoronarico hai vissuto complicanze e sospetti errori medici, contattami e raccontami la tua storia.
Sono Roberta Scarpellini, avvocato specializzato in malasanità a Milano, e posso aiutarti a fare valere i tuoi diritti perché ogni errore medico merita attenzione,rispetto e giustizia
Intervento di bypass aortocoronarico con errore medico: come ottenere risarcimento e tutela legale?
Se temi di essere stato vittima di un errore cardiochirurgico, devi rivolgerti a un legale esperto in malpratice medica come l’Avvocato Roberta Scarpellini a Milano.
Affidarsi a un avvocato generalista può comportare rischi anche significativi,poiché i casi di malasanità richiedono non solo competenze legali mirate e una solida conoscenza del sistema sanitario e delle normative vigenti, ma anche empatia e attenzione verso il vissuto delle persone coinvolte. Gli errori medici generano, infatti, spesso situazioni delicate e complesse che coinvolgono sia il paziente sia i suoi familiari, soprattutto nei casi più gravi o con esiti fatali.
Lo Studio Legale Scarpellini vanta una lunga esperienza nella tutela delle vittime di malasanità e dei loro congiunti e si avvale della collaborazione di un team altamente qualificato e specializzato.
Lo studio, dopo una prima consulenza gratuita, analizza ogni caso con rigore e competenza e accompagna i suoi assistiti in ogni fase del percorso legale; dalla raccolta delle prove, alla negoziazione con le compagnie assicurative, fino al conseguimento del massimo risarcimento possibile per i danni riportati.
Come dimostrare la responsabilità medica
Per accertare un errore medico in cardiochirurgia, si deve per prima cosa studiare la documentazione clinica del paziente comprensiva dicartella clinica, referti diagnostici, procedure operatorie, tracciati cardiaci, report della terapia intensiva e qualsiasi altro documento rilevante.
Si deve poi verificare, con il supporto di una perizia medico-legale, l’esistenzadiun nesso causale tra la condotta posta in essere dal medico e il danno riportato dal paziente. Occorre, dunque, dimostrare la riconducibilità diretta del danno a un errore medico presentatosi in fase diagnostica, procedurale o post-operatoria.
Tra gli aspetti non trascurabili figura, infine, l’analisi del consenso informato che, se non esaustivo in ogni sua parte, può aprire le porte alla responsabilità medica anche in assenza di errori tecnici.
Calcolo risarcimento malasanità, danni liquidabili e tempi di prescrizione
Se la perizia medico-legale accerta una responsabilità medica per un errore verificatosi nel corso dell’intervento di bypass aortocoronarico, si può allora avanzare una richiesta di risarcimento danni (patrimoniali e non patrimoniali).
Appartengono alla prima categoria le spese mediche aggiuntive, la perdita di reddito e i costi sostenuti per un’eventuale assistenza a lungo termine.
Rientrano, invece, nella seconda il danno biologico, esistenziale, estetico e psicologico, nonché quello da perdita parentale in caso di decesso del paziente.
Per quanto riguarda il calcolo del risarcimento danni, non si possono fare stime precise a priori perché è necessario considerare fattori come:
- la natura dell’errore chirurgico;
- l’entità dei danni riportati;
- le spese mediche aggiuntive;
- la perdita di reddito;
- la perdita di qualità della vita.
Affinché l’iter volto al risarcimento danni abbia esito positivo, è infine necessario rispettare i termini di prescrizione che variano in relazione alla tipologia di responsabilità medica.
Nel caso di responsabilità contrattuale, il termine di prescrizione è fissato in anni 10. Se invece si configura una responsabilità extracontrattuale, il termine è di anni 5.
In linea generale, predetti termini iniziano a decorrere dal momento in cui il paziente viene a sapere dell’errore medico edellerelative conseguenze.
Nel caso in cui i danni emergano progressivamente o vengano accertati con diagnosi tardive, il termine di prescrizione inizia a decorrere dal momento in cui il paziente prende consapevolezza della lesione subita.