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ToggleRompersi una costola in un incidente stradale è un evento piuttosto frequente. Oltre a curare la frattura, è fondamentale attivarsi subito per ottenere il risarcimento dei danni subiti, sia fisici che economici.
Se ti trovi in questa situazione e non sai come muoverti, rivolgiti quanto prima a un legale esperto in infortunistica stradale: ti guiderà passo dopo passo per ottenere quanto ti spetta.
Lo Studio Legale Scarpellini ha una lunga esperienza in materia di incidenti stradali e si distingue per la cura, l’attenzione e l’empatia con cui assiste le vittime della strada.
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Cosa fare subito dopo un incidente con frattura alle costole
Considerati i potenziali rischi associati ad una frattura alle costole, la prima cosa da fare dopo un incidente stradale è recarsi tempestivamente in ospedale per un’adeguata valutazione clinica. Anche nel caso in cui il dolore sembri gestibile o non siano presenti sintomi evidenti, solo adeguati accertamenti diagnostici, come radiografie o TAC, possono escludere eventuali complicazioni.
Quando è necessario il ricovero ospedaliero
Una lesione alle costole può, infatti, manifestarsi come una semplice incrinatura, causando dolore, gonfiore ed eventualmente la comparsa di un ematoma nella zona colpita. Nei casi più gravi, si può invece trattare di una frattura vera e propria.
Pur presentando sintomatologia analoga a quella dell’incrinatura, la frattura è più pericolosa, poiché le estremità fratturate della costola possono provocare lesioni a carico dei vasi sanguigni toracici, dei polmoni, del cuore e di altri organi vitali dell’area addominale.
Il ricovero ospedaliero è necessario nei casi in cui:
- la frattura coinvolga più costole;
- si verifichino difficoltà respiratorie o segni di compromissione polmonare;
- vi siano sospetti di pneumotorace (presenza di aria tra polmone e parete toracica), emotorace (accumulo di sangue tra polmone e parete toracica) o lesioni agli organi interni;
- il dolore comprometta la normale respirazione, aumentando il rischio di infezioni polmonari;
- la vittima presenti condizioni cliniche generali fragili (anziani, cardiopatici, immunodepressi).
Il periodo medio di recupero dopo una frattura alla costola è generalmente di un paio di mesi dopo l’evento traumatico. Durante questo lasso di tempo, bisogna seguire le terapie mediche, osservare il riposo ed evitare sforzi eccessivi.
Documentazione e prove: cosa raccogliere per il risarcimento
Oltre alla documentazione medica di base, è importante raccogliere e conservare ogni testimonianza utile a ricostruire l’entità del danno subito. Le informazioni raccolte saranno determinanti per la richiesta del risarcimento e per le eventuali azioni legali.
Assicurati di tenere traccia degli appuntamenti medici, delle terapie seguite e delle spese sostenute: la cartella clinica e i referti sono prove essenziali per dimostrare la gravità della lesione e il suo impatto sulla tua quotidianità.
Altre informazioni che ti consigliamo di raccogliere sono:
- fotografie delle lesioni, se visibili;
- annotazioni personali sulle difficoltà fisiche e sulle limitazioni nei movimenti;
- considerazioni su come l’infortunio ha influenzato la tua vita privata e lavorativa;
- recapiti degli operatori sanitari coinvolti nel percorso di cura.
Come si calcola il risarcimento per costole rotte
Il risarcimento per una frattura di una costola a seguito di un incidente stradale viene quantificato tenendo conto di diversi fattori di natura patrimoniale e non patrimoniale.
La valutazione parte dall’accertamento medico-legale della lesione, che definirà la durata dell’inabilità temporanea e l’eventuale presenza di postumi permanenti. La perizia medico-legale è un passaggio fondamentale nell’ambito della richiesta di risarcimento. Sulla base delle valutazioni in essa contenute, è possibile determinare una quantificazione del danno che rappresenta il punto di partenza per avviare una trattativa in via amichevole con la compagnia di assicurazione della controparte e, qualora non si raggiunga un’intesa, per intraprendere un’azione legale.
Oltre al pregiudizio di natura fisica, nell’ambito del risarcimento del danno viene considerato il danno morale, ossia la sofferenza interiore derivante dall’evento lesivo (quale dolore, angoscia e turbamento emotivo). Tale voce di danno viene quantificata separatamente rispetto al danno biologico e liquidata in via autonoma. Il riconoscimento del danno morale non è però automatico e può essere oggetto di contestazione da parte delle compagnie assicurative. Per tale motivo, il supporto di un legale esperto in infortunistica stradale è fondamentale per tutelare pienamente i diritti del danneggiato ed evitare il rigetto, anche parziale, della domanda risarcitoria.
A ciò si aggiunge il danno patrimoniale, che comprende tutte le spese sostenute (cure mediche, farmaci, visite specialistiche) e l’eventuale perdita di reddito dovuta all’impossibilità di lavorare durante la convalescenza e successivamente ad essa, in caso di invalidità permanente.
Danno biologico e invalidità permanente: come vengono valutati
Il danno biologico rappresenta la lesione all’integrità psico-fisica della persona, medicalmente accertabile, che incide sulle attività quotidiane e relazionali.
Nel caso di frattura delle costole, la valutazione del danno biologico dipende dalla gravità della lesione e dalla sua evoluzione nel tempo. Se la frattura comporta un’invalidità permanente, anche di lieve entità, questa viene quantificata mediante una percentuale, stabilita dal medico legale in base a parametri condivisi, stabiliti dalle tabelle del Tribunale di Milano. Ai fini del calcolo del risarcimento si prendono in considerazione i punti percentuali di invalidità permanente assegnati dal medico legale, i giorni di invalidità temporanea e l’età del danneggiato: più giovane è la vittima, maggiore è l’importo riconosciuto per ciascun punto. La somma complessiva del risarcimento dipenderà, quindi, dalla combinazione di tutti questi elementi, adeguatamente documentati e accertati.
Le lesioni subite in un incidente stradale, a seconda della loro entità, possono essere classificate come micro-permanenti, se hanno un grado di invalidità compreso tra 0% e 9%, oppure, nei casi più seri, come macro-permanenti, con un’invalidità che varia dal 10% al 100%.
L’accertamento di un’invalidità permanente comporta il diritto a ottenere un risarcimento per il danno subito, che può essere corrisposto sotto forma di un pagamento una tantum oppure mediante l’erogazione di una rendita vitalizia.
Assistenza legale: quando e perché rivolgersi a un avvocato
Affrontare una richiesta di risarcimento dopo un incidente automobilistico che ha causato la frattura di una costola può essere complesso, soprattutto senza il supporto di un legale esperto. Un avvocato specializzato in infortunistica può aiutarti a gestire ogni fase della procedura, occupandosi delle trattative con le compagnie assicurative e la controparte, e tutelando in modo efficace i tuoi diritti.
Lo Studio Legale Scarpellini offre un’assistenza completa e personalizzata per ottenere un risarcimento che comprenda tutte le voci di danno: spese mediche, perdita di reddito, danno biologico e sofferenza morale. Nel nostro Studio seguiamo una metodologia scrupolosa: analizziamo i dettagli del sinistro, raccogliamo le prove necessarie e costruiamo un dossier solido per sostenere la tua posizione in sede stragiudiziale e, qualora fosse necessario, ti aiutiamo a citare il responsabile in giudizio, assistendoti nella procedura in tribunale.
Dalla gestione dei contatti con periti e assicuratori, alla raccolta di testimonianze e alla ricostruzione tecnica dell’incidente, ci occupiamo di ogni aspetto, permettendoti di concentrarti sulla tua salute, mentre noi lavoriamo per ottenere il massimo risultato economico per te.