Studio Legale Scarpellini

Assistenza legale alle vittime con danni neuropatici

Secondo l’International Association for the Study of Pain (IASP), il dolore neuropatico può essere definito come una sensazione spiacevole conseguente a lesioni o malattie  del sistema neurologico somatosensoriale.

Interessa circa il 7-8% della popolazione generale ed è riconducibile a un danno a carico di nervi periferici, radici nervose, midollo spinale o strutture neurologiche sovra-spinali fino alla corteccia.

Se la lesione coinvolge il sistema nervoso centrale (SNC), si parla di dolore neuropatico centrale. Se il trauma riguarda invece il sistema nervoso periferico (SNP), il dolore è  periferico.

Di fronte a una persona che lamenta dolore, è essenziale distinguere in primis tra dolore neuropatico e dolore nocicettivo e, se fosse neuropatico, da cosa può essere scatenato? Che sintomi ha? A chi bisogna rivolgersi? E quali sono le principali opzioni terapeutiche?

L’assistenza legale alle vittime che hanno riportato danni fisici ancora non contemplati dalle tabelle risarcitorie, quali i cd. danni neuropatici, rappresenta l’impegno distintivo dello studio Scarpellini che cerca di dare identità medico -legale ad una sofferenza fisica racchiusa nel dolore neuropatico e fino ad oggi rimasta senza voce.

Ma in cosa consiste il dolore neuropatico?

Il dolore neuropatico è una sensazione dolorosa cronica che compare a seguito di un deterioramento del sistema nervoso periferico e/o centrale a seguito di un trauma.

Accade infatti che in determinati incidenti stradali le ripercussioni derivanti da collisioni o cadute si estendano.

Le richieste di risarcimento danni per lesioni al sistema nervoso periferico possono variare in base alla gravità, da un lieve dolore curabile attraverso trattamenti mirati e specifici a condizioni debilitanti permanenti che restano per tutta la vita.

Due delle cause più comuni di lesioni ai nervi periferici sono caratterizzate da incidenti stradali e cadute, ma possono verificarsi anche con altri tipi di incidenti e attività sul posto di lavoro.

Le persone che hanno subito gravi danni neuropatici possono subire lesioni permanenti. Quando questi danni sono causati da altri, uno studio di avvocato esperto come il nostro può essere in grado di aiutarti e supportarti al fine di recuperare le perdite economiche subite per interventi medici e danni morali.

Cause dei danni neuropatici

Il 46% degli incidenti automobilistici causa lesioni ai nervi periferici del conducente. Gli incidenti in moto invece rappresentano il 10% dei casi. Il nervo più frequentemente danneggiato è il nervo radiale che scorre lungo il braccio. Viene danneggiato quando l’osso dell’omero è fratturato.

Le persone possono subire anche lesioni al plesso brachiale in caso di forte impatto con un altro veicolo. Il plesso brachiale è un fascio di nervi che parte dal midollo spinale e arriva a innervare braccia, mani e dita della mano e piedi.

In molti casi, le persone che hanno subito lesioni ai nervi periferici hanno di riflesso anche altre lesioni al sistema nervoso centrale. Si stima che circa il 60% delle persone che soffrono di lesioni ai nervi periferici soffrano anche di lesioni cerebrali traumatiche.

Sintomi

I sintomi che le persone avvertono quando hanno lesioni ai nervi periferici variano a seconda della posizione della lesione e della sua gravità, nonché del tipo di nervo danneggiato.

I nervi periferici inviano segnali al cervello da diverse aree del corpo, ne esistono 3 tipologie:

  • I nervi motori sono responsabili di movimenti muscolari e le persone che li hanno danneggiati possono quindi sperimentare debolezza muscolare.
  • Il sistema nervoso autonomo controlla i processi automatici del corpo coinvolti nella respirazione, regolazione della temperatura, funzioni ghiandolari, movimenti cardiaci e processi digestivi.
  • I nervi sensoriali comunicano informazioni al cervello su dolori e sensazioni che proviamo come ad esempio quando ci scottiamo con qualcosa di caldo percepiamo uno stimolo.

Lesioni dei nervi periferici di primo grado: Rappresentano la tipologia di lesione al nervo più lieve. Questa categoria di lesione avviene a seguito di un’interruzione del flusso sanguigno al nervo o da un danno alla guaina mielinica che lo circonda.  Le persone che hanno lesioni al nervo di primo grado hanno una prognosi corta e normalmente si riprendono completamente entro poche settimane o mesi.

Lesioni dei nervi periferici di secondo grado: Questa tipologia di lesioni prevede un danneggiamento delle fibre nervose con coperture di nervi intatti. La maggior parte delle persone può aspettarsi buoni risultati di recupero che dipendono dalla distanza della lesione dal muscolo.

Lesioni dei nervi periferici di terzo grado: gli assoni neurali vengono interrotti così come alcune delle coperture nervose. Le persone che soffrono di lesioni di terzo grado generalmente hanno insoddisfacenti recuperi perché i loro nervi tendono a crescere nelle direzioni sbagliate.

Lesioni dei nervi periferici di quarto grado: comportano interruzioni assonali insieme a più interruzioni delle coperture nervose, è necessario un intervento chirurgico altrimenti non si otterranno evidenti recuperi.

Lesioni dei nervi periferici di quinto grado: si verificano quando tutto il nervo e la sua copertura sono danneggiati. Il recupero ha basse probabilità di riuscita anche con interventi chirurgici.

Dolore nocicettivo o neuropatico?

La differenza tra dolore nocicettivo e neuropatico è da ricercarsi nel tipo di lesione da cui origina lo stimolo algico.

  • Dolore nocicettivo: scaturisce da un danno tissutale non imputabile al tessuto nervoso e determina l’attivazione dei nocicettori. Il dolore ha origine a livello dei tessuti e il sistema somasensoriale, deputato alla conduzione degli impulsi dolorosi, è integro.
  • Dolore neuropatico: è dovuto a lesioni o malattie del sistema nervoso somatosensoriale e non comporta alcuna stimolazione dei recettori nocicettivi conseguente a noxa tessutale.

Perché viene il dolore neuropatico?

Le cause del dolore neuropatico possono essere così sintetizzate.

  • Lesioni come traumi da incidenti, sinistri stradali compresi. Appartengono a questa categoria traumi contusivi di uno o più nervi periferici, compressione o stiramento e strappamento di uno o più nervi periferici, traumi spinali e cerebrali, sindrome dell’arto fantasma post-amputazione e patologie post-chirurgiche.
  • Malattie come neuropatia diabetica, sclerosi multipla, alcolismo, malnutrizione e carenza di vitamine, trattamenti chemioterapici, esposizione protratta a sostanze tossiche, porfirie, nevralgia al trigemino e patologie infettive con interessamento del sistema nervoso, compresa la neuropatia post-herpetica.

Il dolore neuropatico da incidente stradale

I possibili esiti, conseguenti a incidente stradale, sono molteplici e tra questi c’è anche il dolore neuropatico centrale o periferico.

In particolare, le lesioni a strutture neuro-sensoriali possono essere  conseguenza di:

  • colpi di frusta;
  • traumi da schiacciamento o stiramento secondari al coinvolgimento degli arti superiori o inferiori;
  • traumi cranici;
  • traumi vertebrali.

La lesione di vie neuro-sensoriali comporta, a seconda dei casi, lo sviluppo di dolore, intorpidimento,  compromissione delle funzionalità, vertigini, difficoltà mnemoniche e molto altro ancora. Il tutto con ripercussioni su umore, qualità di vita, incombenze quotidiane e capacità lavorative.  

Se anche tu soffri di dolore neuropatico da incidente stradale, contatta lo Studio Legale Scarpellini e richiedi una consulenza. L’Avvocato Roberta Scarpellini, titolare dello studio, è specializzata nella negoziazione stragiudiziale atta a garantire il giusto risarcimento alle vittime di sinistri stradali che hanno riportato danni neuropatici ed è anche Presidente di Nevra, Movimento per il Riconoscimento del Danno Neuropatico conseguente a un incidente.

Come si riconosce il dolore neuropatico?

Il dolore neuropatico si contraddistingue per sensazioni dolorose lancinanti e/o brucianti, intorpidimento e formicolio in corrispondenza della parte offesa ed elevata sensibilità agli stimoli dolorosi.

Tra le sensazioni maggiormente riferite figurano:

  • allodinia, dolore evocato da stimoli che, in condizioni di normalità, sono innocui e privi di conseguenze;
  • iperalgesia, risposta amplificata a stimolazioni lievi;
  • anestesia dolorosa, dolore spontaneo avvertito in un distretto anatomico anestetizzato;
  • disestesia, anomala sensazione del senso tattile associata a dolore, bruciore e prurito;
  • iperestesia, importante sensibilità a stimoli tattili, termici e dolorifici;
  • iperpatia, sensazione dolorosa anomala causata da una sollecitazione ripetitiva con coinvolgimento di grandi aree del corpo;
  • parestesia, alterazione qualitativa indolore della sensibilità caratterizata da sensazione spontanea di formicolio e/o intorpidimento.
 

A chi rivolgersi in caso di dolore neuropatico

La diagnosi di dolore neuropatico apre un capitolo estremamente delicato e complesso perché richiede scrupolose valutazioni anamnestiche e clinico-neurologiche unitamente ad approfondimenti diagnostici strumentali.

La complessità della diagnostica strumentale è dovuta al fatto che, contrariamente allo studio delle vie neurologiche motorie, la documentazione obiettiva della capacità delle vie neurosensoriali di trasmettere l’impulso doloroso richiede indagini neurofisiologiche delicate e raffinate, spesso disponibili solo in centri specializzati dotati di profili professionali ad alto livello di competenza specifica.  

Detto ciò, tra gli specialisti a cui rivolgersi in caso di dolore neuropatico figurano il neurologo, il neurofisiologo e l’anestesista con competenza su tema dolore.

Altre figure altamente specializzate entrano, invece, in gioco nella successiva fase di convivenza con il dolore neuropatico.  

Dolore neuropatico si può guarire?

Il dolore neuropatico ha una prognosi spesso sfavorevole perché i danni al sistema nervoso centrale o periferico sono generalmente irreversibili.

Il paziente deve dunque imparare a convivere con questa condizione ricorrendo a terapie, farmacologiche e non-farmacologiche, e ad appropriati supporti psicologici. Come confermano diverse Linee Guida, si segue quindi un approccio multidisciplinare mirato alla gestione di tutte le manifestazioni associate al dolore.

Terapie farmacologiche

Le terapie farmacologiche per il trattamento del dolore neuropatico si fondano su farmaci non certamente efficaci, non privi di controindicazioni e in grado di generare effetti indesiderati.

Le tre categorie di farmaci che, secondo le Linee Guida, sono da impiegarsi in prima battuta sono:

  • antidepressivi come l’amitriptilina;
  • inibitori della ricaptazione di noradrenalina e serotonina come la duloxentina;
  • bloccanti dei canali del calcio come gabapentin e pregabalin.

Il mercato propone, inoltre, formulazioni topiche come cerotti o creme a base di lidocaina o capsaicina da utilizzarsi anche in caso di dolore neuropatico molto localizzato.

Al fine di controllare il dolore e garantire una buona qualità di vita al paziente, non si esclude il ricorso a combinazioni di diversi farmaci in seconda o terza linea di terapia.

Tra le altre opzioni terapeutiche figurano la tossina botulinica tipo A, il Tramadolo e gli oppioidi. Nei casi refrattari, si possono infine valutare procedure di neuromodulazione o la somministrazione di oppioidi per via spinale. 

Terapie non-farmacologiche

Sono attualmente disponibili diversi trattamenti non-famacologici, proposti e utilizzati per sindromi dolorose a diversa patogenesi, che variano da terapie fisiche-fisiatriche fino all’agopuntura.

Il ricorso a queste terapie, in caso di dolore neuropatico, è  attualmente attenzionato. Tuttavia, l’indicazione e l’applicazione dei diversi approcci non-farmacologici, con i relativi livelli di evidenza nel contesto delle Linee Guida per la terapia del dolore neuropatico, sono solo parzialmente definiti.  

L’intervento di fisiatri e fisioterapisti si propone di aiutare la persona con dolore neuropatico a gestire questa sua condizione consentendogli, nello stesso tempo, di raggiungere il migliore livello possibile di partecipazione alla vita sociale. Tra gli interventi riabilitativi maggiormente suggeriti ricordiamo i seguenti.

  • Stimolazione Elettrica Nervosa Transcutanea (TENS) per il trattamento del dolore neuropatico periferico localizzato.
  • Stimolazione del midollo spinale per la sindrome da chirurgia dorsale fallita, la sindrome da dolore regionale complesso e la neuropatia diabetica.
  • Fisioterapia per prevenire o invertire le alterazioni del trofismo, l’atrofia da disuso, le conseguenti contratture e l’anchilosi.

Infine, l’agopuntura sembra costituire un approccio con potenzialità interessanti perché fondata su meccanismi che appaiono integrarsi bene con la fisiopatologia del dolore neuropatico. Questa procedura può infatti:

  • modulare l’attività neurovegetativa e stimolare la liberazione di neurotrasmettitori come oppioidi endogeni e serotonina. L’agopuntura appare quindi come una specie di analgesico e antidepressivo fisiologico che, pur lavorando in sinergia con morfinici e antidepressivi, non da luogo ad effetti collaterali.
  • inibire l’attività neuronale conseguente a dolore neuropatico riducendo l’attivazione dei canali ionici e dei recettori correlati al dolore. Parallelamente, può favorire la modulazione della sensazione algica attivando il sistema di controllo discendente.

 

Dolore neuropatico cronico invalidità

Il dolore neuropatico, anche da incidente stradale, costituisce una condizione clinica invalidante con tendenza a diventare cronico a causa dell’alterazione della via somatosensoriale.  

Da quanto emerge dallo studio “Prioritizing Pain: An analysis of the policy environment affecting patients suffering from chronic pain across Europe”, oggi in tutta Europa soffrono di dolore cronico circa cento milioni persone, ma allo stato dell’arte l’interesse da parte delle istituzioni è ancora scarso.

In Italia, così come in altri Paesi, si ravvisano infatti molteplici difficoltà nella gestione di questa condizione e sebbene il Parlamento abbia varato la Legge 38/2010 a tutela del dolore cronico, sancendo il diritto all’accesso alle cure palliative e alla terapia del dolore, il processo di riconoscimento del danno neuropatico sembra aver subito una battuta d’arresto.

A oggi, sussistono infatti diverse criticità nel contesto del percorso diagnostico che accerti la sussistenza del dolore cronico come realtà clinica a sé stante e non quale sintomo di malattia. Tutto ciò si traduce dunque, fatta eccezione di rari casi, nel mancato riconoscimento dell’invalidità civile per le persone che soffrono di dolore neuropatico.

Alla luce di tutto ciò, Nevra desidera riaprire la questione sul tavolo della discussione pubblica creando occasioni per:

  • rappresentare e tutelare i diritti di chi soffre di dolore neuropatico da sinistro stradale;
  • arrivare al riconoscimento e alla quantificazione del danno neuropatico in modo tale che lo stesso possa essere oggetto di congruo risarcimento, come componente aggiuntiva del danno non patrimoniale, al pari del danno morale e del danno esistenziale.

 

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