Studio Legale Scarpellini

Risarcimenti per malasanità: passi fondamentali da seguire

I risarcimenti per malasanità sono indennizzi riconosciuti a chi ha riportato un danno a causa degli errori commessi da un medico, dal personale sanitario o da una struttura ospedaliera per condotta negligente, imprudente o colpevole.

Difatti, nonostante la sanità italiana rappresenti un’eccellenza nel mondo, ogni anno vengono istruite quasi 300.000 cause pendenti contro sanitari, nosocomi e case di cura.

Se credi di essere stato vittima di malasanità o temi che un tuo familiare possa aver subito danni, sappi che è tuo diritto essere risarcito perché, come sancito dall’art.32 della Costituzione, a ogni individuo deve essere riconosciuto il fondamentale diritto alla salute.

Che cos’è la malasanità? Definizione e implicazioni

Il termine malasanità nasce per descrivere prettamente casi di cronaca derivanti da un’evidente inefficienza delle strutture sanitarie.

Questa parola oggigiorno viene invece usata, polemiche a parte, per rappresentare una situazione in cui sfortunatamente si trovano molte persone.

Si parla quindi di malasanità quando il mancato rispetto delle regole dettate dalla scienza medica cagiona danni, anche permanenti, al paziente o ne causa l’exitus.

Tra i possibili responsabili dei casi di malasanità figurano:

  • medici;
  • infermieri;
  • strutture sanitarie;
  • ospedali pubblici;
  • case di cura private.

I possibili errori possono, invece, essere:

  • terapeutici;
  • diagnostici;
  • effetti collaterali delle terapie;
  • prescrizione di accertamenti diagnostici inidonei.

A causa della malasanità, il paziente può quindi:

  • riportare danni fisici;
  • riportare dolore fisico e psicologico unitamente alla sofferenza;
  • riportare perdite in termini di guadagno ed eventuali ridotte possibilità di fare carriera;
  • sostenere costi aggiuntivi per spese mediche, acquisto di dispositivi biomedicali e spese di adattamento dell’abitazione alle nuove necessità;
  • riportare danno morale (ansia, depressione, stress post-traumatico).

Per provare la malasanità, è tuttavia indispensabile dimostrare la relazione tra la condotta posta in essere, dal medico o dalla struttura sanitaria, e le lesioni riportate dal paziente (nesso di casualità).

Primi passi da intraprendere dopo un caso sospetto di malasanità

Riconoscere un caso di malasanità e i sintomi di un errore medico non è semplice perché si apre un capitolo fortemente delicato e complesso.

Tuttavia, dati alla mano, i casi più frequenti di malasanità sono riconducibili a:

  • diagnosi errata o tardiva;
  • infezioni contratte nell’arco della degenza ospedaliera o durante interventi chirurgici;
  • malformazioni neonatali dovute a errore medico;
  • exitus per errore medico o negligenza;
  • lesioni derivanti da operazioni ortopediche non correttamente eseguite.

Alla luce di quanto sopra e qualora temessi di essere stato vittima di malasanità,  rivolgiti a un avvocato esperto in risarcimenti per malasanità, richiedi una prima consulenza e porta con te tutta la documentazione clinica in modo tale che il medico legale possa analizzarla.

Riceverai così un primo parere sulla sostenibilità del caso e sulla presunta responsabilità dell’operatore sanitario e/o della struttura a cui ti sei rivolto per l’erogazione della prestazione.

Ma quali sono i primi passi da intraprendere in presenza di un sospetto caso di malasanità? Vediamoli in breve.

  • Non ti rivolgere a un avvocato generalista: affidati a un avvocato qualificato e specializzato nel campo della Responsabilità medica in modo tale da ricevere adeguata assistenza legale. Un avvocato, esperto in risarcimenti per malasanità, può difatti consigliarti la strada più giusta da intraprendere, evidenziare i rischi associati alla causa e fare una prima stima del risarcimento.
  • Richiedi la consulenza legale nel più breve tempo possibile: non perdere tempo e contatta l’avvocato specializzato in malasanità in modo tale da ricostruire gli eventi in modo preciso e favorire la piena dimostrazione del nesso di causalità.
  • Non fare peccato di omissione con il tuo legale di fiducia: forse non lo sai, ma il danno medico comprende una componente patrimoniale e una non patrimoniale. A seguito del danno patito, potresti dunque aver sostenuto spese mediche per sottoporti per esempio a nuovi accertamenti, aver avuto mancati guadagni e aver riportato lesioni che hanno minato la tua integrità psicofisica oltre a un danno morale.

Il danno per malasanità deve quindi essere tagliato e cucito sul singolo paziente in modo tale da arrivare al superamento delle tabelle predisposte e riconosciute dai tribunali e, per questo, il tuo avvocato deve essere a conoscenza delle tue abitudini e del tuo stile di vita.

  • Organizza tutta la documentazione: porta all’avvocato esperto in risarcimenti per malasanità cartella clinica, referti medici, piani terapeutici, referti redatti al pronto soccorso, lettera di dimissioni ospedaliere, esiti di esami diagnostici e di laboratorio e copia di eventuali contratti di assicurazione sanitaria. Allega scontrini e fatture relativi alle spese sostenute per esami diagnostici, sedute di fisioterapia, ecc. Ricordati, infine, la documentazione clinica attestante il tuo stato di salute antecedente alla prestazione medica oggetto di discussione.

Denuncia malasanità: Guida pratica

Di fronte a un sospetto caso di malasanità, lo stesso paziente o i suoi familiari possono valutare l’ipotesi di sporgere regolare denuncia davanti alle autorità competenti.

Questi episodi aprono tuttavia un capitolo molto delicato e complesso. Dimostrare il nesso causale tra l’errore medico e il danno riportato non è facile e i numeri sembrano confermare tutto ciò. Quasi il 90% delle denunce contro medici, operatori sanitari e nosocomi viene infatti archiviata per mancata colpevolezza o insussistenza delle prove raccolte.

Non ci dimentichiamo, infine, che chi sporge denuncia può correre, a sua volta, il rischio di essere controquerelato per diffamazione o calunnia.  

Per tutte queste ragioni, il consiglio è di rivolgerti a un avvocato esperto in risarcimenti per malasanità e a un medico legale preferibilmente specializzato in responsabilità sanitaria.

Prima di intraprendere una qualsiasi azione legale, è infatti necessaria una valutazione medico legale preliminare in modo tale da verificare la fondatezza del caso.

Laddove fosse scientificamente accertato l’errore medico, si può allora formalizzare la denuncia di fronte alle autorità competenti.

Come denunciare correttamente un caso di malasanità

Chi decide di presentare una denuncia per presunta malasanità deve, per prima cosa, rispettare i termini stabiliti dalla legge sia in ambito penale che civile.

Qualora si decida di procedere per via penale, la denuncia querela deve essere formalizzata entro mesi 3 a decorrere dal giorno in cui il paziente ha riportato, o scoperto, il danno a lui cagionato da una cattiva prestazione sanitaria. Dati i tempi stretti, si consiglia quindi di non perdere tempo e richiedere quanto prima una copia della propria cartella clinica in modo da poterla allegare alla denuncia.

Anche in sede civile, ci sono delle tempistiche ben precise da rispettare. Chi desidera, dunque, denunciare l’ospedale ha tempo anni 10 dal momento in cui si ha percezione del danno riportato.

Per quanto riguarda invece la causa civile nei confronti del medico, il diritto al risarcimento per malasanità si prescrive dopo anni 5 a partire dal giorno in cui la prestazione è stata erogata.

Ciò detto, la denuncia deve essere presentata davanti alle forze dell’ordine per iscritto o in forma orale. In entrambi i casi, al suo interno devono essere inseriti i seguenti capisaldi:

  • generalità del paziente;
  • nome e cognome del medico;
  • generalità della struttura sanitaria;
  • descrizione esaustiva dei fatti.

Alla denuncia si devono, infine, allegare tutte le possibili prove atte a dimostrare la sussistenza del nesso di causalità tra l’azione del medico e il danno riportato dal paziente.

Quali sono i tempi per ottenere il risarcimento?

Chi teme di essere stato vittima di malpractice medica non deve perdere tempo e, per questo, il consiglio è di rivolgersi quanto prima a un avvocato esperto in risarcimenti per malasanità in modo tale da accelerare quanto più possibile i tempi che non possono comunque essere stimati, in modo preciso, a priori.

L’avvocato invia quindi, per conto del danneggiato, una richiesta di risarcimento danni, calcolata in rapporto alla perizia medico legale, alla struttura sanitaria o al medico.

Se la richiesta viene accolta, i tempi di liquidazione del danno per malasanità sono generalmente compresi tra mesi 6-8.

Se la diffida di pagamento non trova riscontro da parte della struttura sanitaria, l’avvocato deposita, presso il Tribunale competente, un ricorso per accertamento tecnico preventivo al fine di arrivare, con l’aiuto di un consulente tecnico d’ufficio (C.T.U.) nominato dal Giudice, a un accordo con la controparte.

Il C.T.U., spesso affiancato da uno specialista afferente all’area medica oggetto d’interesse, ha i seguenti compiti.

  1. Verifica se, a fronte della documentazione medica prodotta, il danneggiato-ricorrente sia stato realmente vittima di un caso di malasanità.
  • Accertato l’errore, valuta i danni occorsi e la congruità delle spese mediche sostenute.

L’intero iter si conclude di solito in mesi 8-10 a partire dalla data del deposito del ricorso.

In alternativa, è possibile depositare un’istanza di mediazione presso un Organismo abilitato dal Ministero della Giustizia.

Le parti vengono convocate e con l’intervento di un mediatore si prova a trovare un accordo (tempi stimati mesi 8-10).

Qualora questo non venisse raggiunto, si ricorre al giudizio ordinario in tribunale chiedendo inoltre che sia acquisita la perizia redatta dal consulente, nominato dal Giudice, durante l’accertamento tecnico preventivo.

In quest’ultimo caso, le tempistiche per ottenere i risarcimenti danni per malasanità sono maggiori (anni 3-5) perché molto dipende dalla complessità del caso e dalle date fissate per le udienze. 

Le testimonianze: cosa cercare e come interpretarle

In linea generale, consigliamo di non cercare testimonianze, specie sul web, perché ogni caso di malasanità costituisce una storia a sé.

Chi teme davvero di essere stato vittima di malasanità deve affidarsi a un avvocato esperto in materia e produrre quanta più documentazione possibile al fine di consentire al legale di dimostrare l’esistenza del nesso di causalità.

Errore medico vs Negligenza: Differenze e azioni legali

In linea generale, quando si parla di malasanità, si fa riferimento a:

  • errori medici;
  • trattamenti terapeutici o procedure superflue o dannose;
  • cattiva gestione della sanità pubblica.

L’errore medico consiste nelle mancanze o nelle sviste che si verificano in fase di erogazione della prestazione sanitaria con conseguente sopraggiungimento di eventi clinici avversi.

A sua volta, l’errore medico può essere dovuto a:

  • negligenza, quando compiuto per disattenzione e superficialità;
  • imperizia, quando la preparazione o la competenza tecnica del professionista non è adeguata o nel caso in cui vi sia uno scostamento dai protocolli operativi standard;
  • imprudenza, quando non si adottano tutte le dovute precauzioni e cautele per scongiurare possibili danni.

Chi sospetta di essere stato vittima di negligenza medica deve affidarsi a un avvocato esperto in risarcimenti per malasanità.

Accertato l’errore medico per negligenza, si trasmette ai soggetti ritenuti responsabili una lettera formale di diffida e messa in mora, dove vengono ricostruiti gli eventi e indicate le motivazioni in ragione delle quali si avanza la richiesta di risarcimento danni per negligenza medica.

Il medico e la struttura sanitaria, che rispondono in solido, contattano quindi la compagnia assicuratrice per la gestione del sinistro.

Ne conseguono trattative finalizzate al raggiungimento di un accordo tra le parti. Qualora questo non fosse raggiunto, si procede, prima di avviare una causa, con l’Accertamento Tecnico Preventivo o il procedimento di mediazione civile.

Come e dove segnalare un caso di malasanità?

Se temi di essere vittima di un caso di malasanità, contatta lo Studio Legale Scarpellini. L’Avvocato Scarpellini, titolare dello studio, è esperta in risarcimenti per malasanità, vanta una consolidata esperienza ventennale, può operare su tutto il territorio nazionale, ha elevate capacità negoziali e, con l’aiuto di attenti e scrupolosi medici legali, ti aiuterà a ottenere il giusto risarcimento.  

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