Studio Legale Scarpellini

Incidente Auto con Bicicletta investita: Quanto risarcimento ottenere?

Quando si va in giro in bicicletta, soprattutto in città, c’è un forte rischio di incorrere in un incidente stradale. In questi casi, cosa bisogna fare per ottenere un congruo risarcimento?

Da qualche anno, è aumentata la circolazione di biciclette nelle grandi città, grazie ad una maggiore consapevolezza delle tematiche di tutela dell’ambiente e, più in generale, della salute. L’ampia diffusione di biciclette a pedalata assistita e di biciclette elettriche permette, inoltre, di muoversi su due ruote ad una velocità più sostenuta che in passato, ma aumenta il rischio di incidenti stradali.

In generale, chi va in bici, al pari degli automobilisti, deve rispettare il Codice della Strada e quindi non può viaggiare contromano, o fare inversione ad U, deve dare la precedenza a chi proviene da destra, non può passare con il semaforo rosso. In più, non può guidare di sera e fino a mezz’ora prima dell’alba senza il giubbino a catarifrangenti e deve circolare sulle piste ciclabili, se presenti.

In caso di incidente, si applica l’articolo 2054 del Codice civile, che prevede una presunzione di colpa concorsuale al 50%, in assenza di prove. Si presume, quindi, che ciascuno dei conducenti coinvolti sia ugualmente responsabile dell’incidente.

Cosa fare subito dopo un incidente in bicicletta e quali sono gli errori da evitare in una situazione in cui, per ovvi motivi, si è poco lucidi?

Come sempre, in caso di dubbio, è meglio chiamare il proprio legale di fiducia specializzato in questa tipologia di sinistri. Lo studio legale Scarpellini si occupa da anni di risarcimento dei danni da incidenti stradali gravi ed è specializzato nella negoziazione stragiudiziale per garantire il giusto risarcimento alle vittime con lesioni gravi e gravissime o danni neuropatici. L’avvocato Roberta Scarpellini ha, inoltre, fondato ed è Presidente dell’Associazione NEVRA che si batte per il riconoscimento del danno neuropatico.

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Lo studio legale Scarpellini segue da anni le vittime della strada e ha maturato una specifica competenza in questa tipologia di sinistri

Cosa fare in caso di incidente stradale tra un’auto e una bicicletta?

La legge italiana non impone ai ciclisti di sottoscrivere un’assicurazione, mentre la prevede per le bici elettriche oltre i 25km/h di velocità (o potenza superiore ai 250 w) per le quali, la mancata copertura assicurativa, comporta una multa e il sequestro amministrativo ai fini della confisca del veicolo (art. 193, commi 1 e 2 del Codice della Strada). Non avendo copertura assicurativa, quando un incidente si verifica per colpa del ciclista, quest’ultimo deve rimborsare personalmente i danni cagionati a terzi. Viceversa, se lo scontro avviene con un’auto e la responsabilità è a carico dell’automobilista, la compagnia assicurativa di quest’ultimo dovrà rimborsare il ciclista.

In caso di incidente in bicicletta la prima cosa da fare, quindi, è accertarsi di chi sia la responsabilità e prendere nota dei dati che potranno essere utili in sede di richiesta di risarcimento danni, a partire dal luogo e ora dell’incidente, i nominativi e le assicurazioni dei veicoli coinvolti e gli eventuali testimoni che possono aiutare a ricostruire la dinamica dell’incidente. Se necessario, bisognerà chiamare le forze dell’ordine o l’ambulanza. Il verbale d’intervento e il referto del pronto soccorso sono, infatti, documenti in più da inserire nel fascicolo e possono tornare utili per la richiesta di risarcimento. Inoltre, è consigliato raccogliere tutti i documenti attestanti le cure mediche a cui si sarà sottoposti a causa delle lesioni riportate nel sinistro. Se le condizioni generali lo consentono, è consigliato scattare le foto dell’incidente. Sarà meglio, infine, conservare la bicicletta non riparata per consentire al proprio avvocato e ai periti di avere delle prove da mostrare in sede di richiesta di risarcimento

Auto taglia la strada a bicicletta causando uno scontro:

Tra le cause più frequenti di un incidente tra una bicicletta e un’automobile c’è il taglio della strada, ma può succedere anche per una manovra improvvisa o per l’apertura dello sportello da parte dell’automobilista che, per distrazione, ha dimenticato di guardare lo specchietto retrovisore.

La Corte di Cassazione è intervenuta di recente sulla questione, con la sentenza 5760 del 2022,in merito alla responsabilità per il tamponamento di un ciclista da parte di un’auto che non aveva tenuto la distanza di sicurezza e aveva investito una minorenne, successivamente deceduta.

In primo grado e in appello, i giudici avevano applicato la presunzione di corresponsabilità, perché l’effettiva dinamica dell’incidente era rimasta incerta, riducendo quindi del 50% l’importo, sia del risarcimento del danno da perdita parentale in favore dei congiunti della vittima, sia del risarcimento del danno terminale sofferto dalla minore, deceduta dopo un apprezzabile lasso di tempo dal sinistro, e riconosciuto per successione ai suoi eredi.

In Cassazione i giudici hanno invece ribadito che, in questo caso, non si deve applicare l’articolo 2054 del Codice civile, ma bensì l’articolo 149 del Codice della Strada, il quale stabilisce che il veicolo che investe da dietro ha la responsabilità esclusiva del sinistro per non aver mantenuto la distanza di sicurezza, fino a quando tale presunzione non venga superata dagli accertamenti. Spettava, quindi, al conducente dell’auto l’onere di dimostrare di non aver potuto rispettare la distanza di sicurezza per ragioni esterne alla sua volontà e al suo controllo. In assenza di tale prova, per la Cassazione chi investe da dietro ha sempre responsabilità esclusiva al 100% nell’incidente stradale.

Richiesta di risarcimento danni ciclista investito: come ottenerlo?

Non essendo obbligatoria la copertura assicurativa per i ciclisti, dopo il sinistro non è possibile utilizzare il modulo CAI e il ciclista deve avviare la procedura di risarcimento ordinario, rivolgendosi alla compagnia assicurativa del danneggiante e allegando la documentazione necessaria per dimostrare la dinamica del sinistro e l’entità dei danni riportati (referti del pronto soccorso, perizia del medico legale di parte, verbali delle forze dell’ordine, …).

Considerata la delicatezza della procedura, si consiglia l’assistenza di un consulente legale esperto in infortunistica stradale che consentirà di evitare di commettere errori.

Entro 60 giorni dalla richiesta (90 giorni in caso di lesioni fisiche), la compagnia assicuratrice è tenuta a formulare un’offerta di risarcimento o a comunicare i motivi per cui ritiene che non sia dovuta.

Nei casi in cui il responsabile del tamponamento scappasse dal luogo dell’incidente prima di essere identificato (risarcimento per l’incidente causato da veicolo non identificato), oppure fosse sprovvisto di coperta assicurativa, il danneggiato potrà rivolgersi al Fondo di garanzia per le vittime della strada.

Ciclista investito sulle strisce: risarcimento e conseguenze

Quando un ciclista passa sulle strisce pedonali in sella alla bicicletta, compie una violazione del Codice della Strada. Si tratta di un comportamento diffuso, la cui imprudenza, probabilmente non è così chiara per tutti i ciclisti tanto da essere un caso di incidente molto frequente. La bicicletta che passa sulle strisce è, infatti, a tutti gli effetti un veicolo che si immette in carreggiata e, di conseguenza, è tenuto a dare la precedenza. La responsabilità da parte del ciclista, con molta probabilità porterà ad un concorso di colpa, se l’autovettura andava invece a velocità moderata e costante. Si è pronunciata in questo senso, la Corte di Cassazione con la sentenza 9278/2017, secondo la qualela responsabilità del conducente coinvolto nell’investimento di un ciclista, pur essendo presunta, può essere esclusa non solo quando l’investitore abbia fornito la prova di avere fatto tutto il possibile per evitare il danno, ma anche quando risulti con certezza che non vi era alcuna reale possibilità di evitare, da parte sua, l’incidente. Il conducente non è quindi responsabile se il ciclista taglia la strada all’improvviso. In questi casi, la compagnia di assicurazione tenderà a limitare il risarcimento del danno e, per il ciclista, l’assistenza di un legale esperto sarà indispensabile per ottenere un congruo indennizzo.

Incidente stradale tra due biciclette

Oltre agli incidenti tra auto e bici, possono avvenire incidenti tra due o più ciclisti. Tra le cause più frequenti di questa tipologia di sinistri, si annoverano il sorpasso senza segnalare la manovra, l’invasione della corsia opposta e la distrazione durante la guida.

L’accertamento delle responsabilità avviene nello stesso modo degli incidenti automobilistici.  Non essendo obbligatoria la polizza di assicurazione, il responsabile dell’incidente dovrà risarcire personalmente il danneggiato.

Incidente in bicicletta causato dal manto stradale

La presenza di buche, detriti o di ostacoli non prontamente rimossi dalla strada possono provocare un incidente in bicicletta.

Il responsabile dell’accaduto è, in questo caso, il titolare della strada (Comune, Provincia, Regione, …) e ad esso va indirizzata la richiesta di risarcimento dei danni subiti.

Ottenere il risarcimento in situazioni del genere non è semplice, perché bisogna dimostrare che al momento dell’incidente si guidava prudentemente e che il pericolo non era visibile e neppure evitabile. Se la buca o l’insidia erano evidenti sarà difficile ottenere il risarcimento.

Anche in queste situazioni, si consiglia di affidarsi ad un avvocato esperto che saprà interfacciarsi con una controparte istituzionale e metterà in atto tutte le strategie per ottenere il giusto indennizzo per i danni o le lesioni subite.

Incidente sulla bici in itinere (tragitto casa-lavoro)

Qualora la bicicletta sia utilizzata per scopi lavorativi (come nel caso dei rider), o nel tragitto casa-lavoro o lavoro-mensa, il danneggiato potrà rivolgersi anche all’Inail per ottenere le prestazioni economiche, sanitarie ed integrative previste per gli infortuni sul lavoro. Si tratta, infatti, di un incidente rientrante nella categoria dell’infortunio in itinere.

Lesioni da incidenti in bicicletta:

In caso di incidente in bicicletta, la gravità e il tipo di lesioni dipendono da una pluralità di fattori, quali, ad esempio: la direzione e il tipo d’impatto; le protezioni indossate; la velocità al momento della collisione; il coinvolgimento o meno di veicoli a motore; le condizioni del manto stradale.

Le lesioni che si riscontrano con maggiore frequenza in questa tipologia di sinistri sono le seguenti:

Fratture

L’incidente in bicicletta può causare fratture alle braccia, polsi, gambe, caviglie e clavicole.

Lesioni alla testa

Quando il ciclista non indossa il casco è maggiormente a rischio di fratture alla testa, ecchimosi e di trauma cranico.

Lesioni facciali

I ciclisti che non si proteggono con il casco sono, inoltre, soggetti a lesioni della mandibola, del naso, dei denti e possono riportare danni agli occhi.

Lesioni Cerebrali

A prescindere dalla protezione, nei casi più gravi di collisioni ad alto impatto, il ciclista può subire una lesione cerebrale che è spesso causa di danni permanenti e invalidanti.

Lesioni del midollo spinale

Infine, un’altra grave conseguenza di un incidente in bicicletta è il danno alla colonna vertebrale e la lesione del midollo spinale che comporta dolore cronico e, nei casi peggiori, la paralisi.

 

Assistenza di un avvocato esperto per incidenti in bicicletta

Dal momento che le variabili relative ad un incidente che coinvolge un ciclista sono notevoli, per evitare di commettere errori sia durante la stesura della richiesta di risarcimento, sia nella successiva procedura per l’ottenimento del giusto indennizzo per i danni subiti, è consigliato affidare la pratica a un avvocato esperto. Lo studio legale Scarpellini in diversi anni di attività ha seguito numerosi casi di incidenti stradali che hanno coinvolto ciclisti e si sono risolti con l’ottenimento del giusto risarcimento per i danneggiati.

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Grazie all’esperienza maturata sul campo, lo studio legale Scarpellini è in grado di seguire i propri assistiti in sede stragiudiziale e giudiziale per ottenere il giusto risarcimento

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