Studio Legale Scarpellini

Come chiedere un risarcimento danni all’ospedale?

Negli ospedali italiani, sempre più spesso trattamenti sanitari anche semplici e di routine sono all’origine di errori medici che cagionano danni più o meno gravi alla salute delle persone.

A questi si devono poi aggiungere le infezioni, sostenute da microrganismi patogeni opportunistici, che un paziente può contrarre nel corso della degenza quando i batteri si  diffondono nel nosocomio per contaminazione involontaria da parte degli operatori sanitari o per una scarsa sterilizzazione dei presidi medici.

In questi casi, è quindi fondamentale sapere come chiedere un risarcimento danni per malasanità all’ospedale. Tuttavia, trattandosi di questioni molto delicate, è sempre bene rivolgersi a un legale competente in materia.

L’Avvocato Roberta Scarpellini, titolare dello Studio Legale Scarpellini, è esperta in risarcimento danni all’ospedale a Milano e puoi aiutarti a conseguire il massimo ristoro possibile.

Avviare una causa per risarcimento: cosa devi sapere

Se ritieni di aver usufruito di una prestazione sanitaria inadeguata e temi di essere stato vittima di un errore medico, sappi che è tuo preciso diritto chiedere un risarcimento danni all’ospedale.

Tuttavia, ci sono dei passi ben precisi da fare perché nulla può essere lasciato al caso.

  • Reperisci tutta la documentazione sanitaria e, se necessario, rivolgiti al tuo medico di base per essere sottoposto ad accertamenti specialistici ed esami volti ad accertare il danno riportato.
  • Richiedi copia della tua cartella clinica all’ospedale che ti ha saguito. Attenzione, perché sono tenuti a consegnartela entro giorni lavorativi 6 a decorrere dalla data di presentazione della domanda.

Dopodichè, contatta un avvocato esperto in risarcimento danni malasanità perché una consulenza preliminare, l’analisi degli atti raccolti e una perizia medico-legale di parte sono passaggi essenziali per accertare il danno riportato e rilevare l’errore commesso in sede di erogazione della prestazione.

Diffida all’ospedale: quando e come presentarla? 

Accertata la reale omissione da parte dell’ospedale o la presenza di un errore medico dovuto all’erogazione di una prestazione sanitaria non adeguata, l’avvocato invia una  formale diffida all’ospedale.

A questa, viene allegata la documentazione medico legale atta a dimostrare il danno riportato e, in tal sede, viene presentata la somma richiesta a titolo di risarcimento danni.

Ricordiamo, difatti, che il nosocomio che si avvale della collaborazione di medici e operatori è chiamato a rispondere degli errori e dei pregiudizi cagionati da questi.

A chi chiedere il risarcimento danni?

La Legge n. 24 dell’8 marzo 2017, meglio nota come Legge Gelli-Bianco, reca disposizioni in materia di responsabilità medica e stabilisce che, in caso di errore medico, siano chiamati a risponderne sia la struttura che l’operatore che ha materialmente eseguito la prestazione sanitaria. Entrambi sono dunque responsabili, ma in modo diverso.

L’ospedale risponde, a fronte del contratto di spedalità sottoscritto con il paziente, degli illeciti e dei danni causati nei limiti della responsabilità contrattuale.

L’operatore sanitario risponde invece dell’illecito, colposo o doloso, commesso in termini di responsabilità extracontrattuale ed è dunque obbligato in prima persona a risarcire il danno.

Il medico può, inoltre, essere perseguito penalmente per lesioni colpose o, in caso di morte del paziente, per omicidio colposo e questo a prescindere dal fatto che la sua sia una colpa lieve o grave. Tuttavia, dalla lettura del dispositivo emesso dal Tribunale di Roma in data 1° febbraio 2018, si evince che, in presenza di particolari problemi tecnici e laddove il professionista si sia attenuto alle linee guida approvate dalla comunità scientifica e abbia agito secondo la buona pratica medica, vi sia il non luogo a procedere nei suoi confronti.

Causa contro l’ospedale: capire i tempi e le procedure

Se hai intenzione di intentare una causa contro l’ospedale, sappi che hai tempo anni 10 per istituire il procedimento e questi iniziano a decorrere dal momento in cui vieni a conoscenza del danno riportato a seguito del trattamento ricevuto.

Non possiamo, invece, esprimerci con certezza in merito alla durata della causa civile per il risarcimento danni malasanità. Tuttavia, recenti statistiche e alcuni studi ci permettono di affermare che il procedimento può anche andare avanti per alcuni anni.

Vediamo ora i possibili scenari che si aprono quando si intenta una causa contro l’ospedale.

Dopo aver inviato la diffida alla struttura sanitaria, la stessa conferisce mandato alla propria compagnia assicurativa per l’apertura di un sinistro. Devi, quindi, sottoporti alla visita medico legale richiesta dalla compagnia assicurativa della controparte.

Dall’esito di questa visita, dipendono le azioni future del tuo avvocato.

  • Il medico legale di parte e lo specialista della compagnia assicurativa arrivano alla stessa conclusione rilevando, di fatto, l’errore medico. In questi casi, si aprono solitamente le porte per un accordo o una mediazione in modo tale da definire un’adeguata cifra di risarcimento (accordo informale).
  • Se il medico legale della controparte non rileva alcun errore medico o, in alternativa, non si arriva comunque a un accordo, il tuo avvocato dovrà per forza di cose far valere i tuoi diritti in altra sede.

La consulenza tecnica preventiva, la conciliazione e la causa ordinaria  

Laddove le parti non raggiungessero un accordo definendo un adeguato risarcimento, si procede istituendo, nell’ordine, una consulenza tecnica preventiva, un tentativo di conciliazione e infine una causa ordinaria.

  • Consulenza tecnica preventiva: viene nominato dal tribunale competente un consulente tecnico d’ufficio (ctu) a cui si chiede di valutare l’eventuale responsabilità medica. Partecipano al procedimento istituito il paziente, il medico-ospedale e la compagnia assicurativa. Le parti in causa presentano un’offerta di risarcimento danni al paziente e, in questo modo, si prova a giungere ad accordi.
  • Conciliazione: se la consulenza tecnica d’ufficio si conclude con una fumata nera, si intraprende la strada della Conciliazione. Si tratta di un passaggio obbligato in assenza del quale il giudice non può istituire la causa ordinaria e, per quest’azione, è indispensabile che sia presente l’avvocato. La conciliazione si presenta con istanza all’organismo di mediazione prescelto nel luogo del giudice territorialmente competente per il giudizio.

Si fissa un incontro preliminare tra le parti in causa e, se entro tre mesi non si arriva ad accordo, si istituisce la causa civile ordinaria.

Risarcimento danni ospedale: prescrizione

Se è tua intenzione chiedere un risarcimento danni all’ospedale, sappi che hai 10 anni di tempo a partire dal momento in cui hai la percezione del danno subito.

Su questo punto si sono infatti chiaramente espressi gli Ermellini spiegando come il danno, verificatosi in un determinato momento, possa esteriorizzarsi anche in un secondo tempo ed è proprio per questo motivo che il termine di prescrizione del diritto al risarcimento del danno decorre “nel momento dell’esteriorizzazione e quindi della conoscibilità dell’evento dannoso”.

Detto in parole più semplici,  la prescrizione decorre “dal giorno in cui il diritto può essere fatto valere poiché solo in tale momento è appunto conoscibile”.

Nell’ambito della responsabilità di natura contrattuale, spetta inoltre alla struttura l’onere di dimostrare l’inevitabilità dei danni riportati dal paziente.

Infine, si ricordi che la richiesta di risarcimento danni, trasmessa all’ospedale, ha valore di formale messa in mora nei confronti della struttura andando quindi a interrompere il termine prescrizionale per farlo ripartire dall’inizio.

Per le responsabilità mediche extracontrattuali, il diritto al risarcimento danni cade invece in prescrizione dopo 5 anni ed è compito del paziente dimostrare l’esistenza di un nesso causale tra la condotta posta in essere dall’operatore e l’evento dannoso.

Malasanità: a chi rivolgersi?

Se credi di essere vittima di malasanità o temi che un tuo congiunto abbia riportato un danno a seguito di una prestazione erogata in modo non adeguato, rivolgiti allo Studio Legale Scarpellini.

L’Avvocato Roberta Scarpellini è esperta in malasanità a Milano e può aiutarti a conseguire il massimo risarcimento possibile.

Vanta un’esperienza ventennale, possiede elevate capacità negoziali, opera su tutto il territorio nazionale e si avvale della collaborazione di un team di medici legali altamente specializzati.

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Avv. Roberta Scarpellini

L'Avvocato Roberta Scarpellini è specializzata nella negoziazione stragiudiziale e giudiziale per garantire il giusto risarcimento alle vittime di incidenti stradali con lesioni gravi, gravissime e mortali. È anche Presidente dell'Associazione NEVRA, che si focalizza sul riconoscimento medico-legale del danno neuropatico. Lo studio legale Scarpellini offre assistenza completa, dalla valutazione dei danni alla trattativa per il risarcimento, assicurando un'approfondita tutela legale e giuridica per i suoi assistiti.

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