Studio Legale Scarpellini

Errori Intervento Chirurgico Sbagliato: Come ottenere il risarcimento?

Gli errori commessi nel corso di un intervento chirurgico possono condurre alla necessità di dover re-intervenire, a un peggioramento delle condizioni di salute del paziente con eventuale insorgenza di disabilità permanenti e, nei casi più estremi, al  decesso.

Se sei stato vittima di un errore durante un’operazione, sappi che è tuo diritto avanzare una richiesta di risarcimento danni per malasanità nei confronti del chirurgo e della struttura ospedaliera nella quale si sono svolti i fatti.  

Valutazione del Danno e Risarcimento per Interventi Chirurgici Errati

In linea generale, ci troviamo di fronte a un errore chirurgico ogni volta che l’operatore agisce prendendo le distanze dagli standards medici, approvati nelle linee guida, o dalle buone pratiche clinico assistenziali.

Se a causa di ciò, il paziente riporta conseguenze fisiche o morali, allora, ha pieno diritto a essere risarcito per i danni, patrimoniali e non patrimoniali, patiti.

I danni patrimoniali comprendono tutte le conseguenze patrimoniali, immediate e dirette, riconducibili alle lesioni riportate dal paziente. Sono soggette a rimborso le spese mediche sostenute per ulteriori degenze ospedaliere, successive cure, visite specialistiche ed eventuali altri interventi a cui il paziente ha dovuto sottoporsi (danno emergente), ma anche il mancato guadagno o la diminuzione del fatturato nel caso in cui insorga un’inabilità temporanea al lavoro (lucro cessante).

I danni non patrimoniali che possono essere liquidati, in caso di errore chirurgico, sono il danno biologico, temporaneo e permanente, il danno morale e il danno da perdita parentale.

Il danno biologico si riferisce alla lesione dell’integrità psicofisica, permanente o reversibile, della persona con conseguente compromissione delle sue attività vitali.

Il danno morale rispecchia il dolore e la sofferenza interiore del paziente senza considerare eventuali degenerazioni patologiche. Rispetto al pregiudizio biologico, si tratta di una categoria autonoma di danno che, previa prova, si liquida applicando una percentuale variabile e compresa, a seconda dell’importanza, tra ¼ e ½ della somma liquidata per il danno biologico.

Il danno da perdita parentale si riferisce, infine, a quanto provato da chi perde un congiunto per malpractice medica. In caso di exitus di un familiare, hanno diritto a essere risarciti tutti coloro che possono provare una relazione affettiva con il de cuius da liquidarsi in relazione al grado di parentela con lo stesso.

Come viene calcolato il risarcimento per operazione chirurgica andata male?

La tabella per il risarcimento danni intervento chirurgico è lo strumento che permette di calcolare la cifra da liquidare a chi ha riportato danni a seguito di un’operazione andata male (artt. 138 e 139 del codice delle assicurazioni private).

In caso di danno biologico temporaneo, la liquidazione è pari a 39,37 € per ogni giorno di inabilità assoluta. Relativamente al danno biologico permanente, le lesioni pari o inferiori al 9% vengono risarcite, sulla base di specifici coefficienti, in misura proporzionale a ogni punto percentuale di invalidità.

Tuttavia, la cifra da liquidarsi si riduce, ogni anno e a partire dagli undici anni d’età del paziente danneggiato, dello 0,5%.

Per il calcolo del risarcimento danni da errori chirurgici che causano lesioni di non lieve entità, si utilizzano invece i criteri tabellari ordinari per la liquidazione del danno previsti dalle tabelle del Tribunale di Milano.

Casi frequenti ed errori comuni in interventi chirurgici malfatti

Vediamo quali sono i casi più frequenti di malasanità per i quali, a seguito di interventi chirurgici, viene riconosciuta una responsabilità medica.

  • Mancata informazione sul follow-up: ha diritto a essere risarcito il paziente a cui non viene resa adeguata informazione circa la necessità di sottoporsi a follow-up post-operatori a seguito, per esempio, dell’asportazione di una massa tumorale. Ciò permette di evidenziare come le responsabilità del medico non si esauriscono con l’intevento, ma si estendano oltre lo stesso includendo la piena informazione sui protocolli post-operatori.
  • Omissione di esami necessari: si riconosce il diritto al risarcimento al paziente che,  a causa della mancata esecuzione di un esame istologico, è costretto a sottoporsi a un ulteriore intervento.
  • Assenza consenso informato: la mancata sottoscrizione, prima dell’intervento, del consenso informato da parte del paziente costituisce una fonte autonoma di responsabilità risarcitoria essendo lo stesso essenziale per rispettare il diritto alla libera autodeterminazione dell’individuo.
  • Esecuzione di un intervento diverso da quanto programmato: sussiste una violazione dell’obbligazione del consenso informato qualora il paziente venga sottoposto a un intervento chirurgico diverso da quello inizialmente previsto senza un’adeguata informazione.
  • Impianto di protesi difettose: se a causa di un difetto della protesi l’intervento protesico fallisce, sono da ritenersi responsabili sia il produttore dell’impianto sia il chirurgo che l’ha impiantata.
  • Complicanze durante l’intervento: se insorgono complicanze in sala operatoria, non è possibile escludere a priori la responsabilità medica. In questi casi, è necessario valutarne prevedibilità, inevitabilità e adeguatezza delle misure adottate per gestirle.

I tipici errori medici durante gli interventi chirurgici

Durante gli interventi chirurgici, gli errori possono essere commessi in fase pre-operatoria, operatoria e post-operatoria.

  • Fase pre-operatoria: gli errori sono generalmente riconducibili a diagnosi non corrette, indicazione di interventi chirurgici non necessari e scelta errata del tipo di operazione da eseguire.
  • Fase operatoria: si tratta di errori commessi nel corso dell’intervento perché, a causa disattenzione, inesperienza, superficialità e inadeguata preparazione, il chirurgo non esegue correttamente l’operazione lesionando, per esempio, altri organi. Tra gli errori più frequenti figurano anche somministrazioni errate dell’anestesia, lesioni a carico di vasi sanguigni e danni a nervi e tessuti.
  • Fase post-operatoria: gli errori sono spesso la conseguenza di una gestione non corretta del paziente, ma possono anche essere imputati all’andamento del decorso clinico.  

Sei stato vittima di un errore chirurgico?

Ricordati che, nei casi di malpractice medica, è essenziale agire in modo tempestivo affinché il reato non cada in prescrizione e i tuoi diritti decadano. Agisci ora per ottenere la giustizia che meriti e contatta lo Studio Legale Scarpellini.      

Aspetti Legali e Processo di Richiesta del Risarcimento per Errore Chirurgico

Per poter avanzare una richiesta di risarcimento danni per errore chirurgico, è in primis necessario provare che il danno riportato sia conseguenza immediata e diretta della condotta colposa dell’operatore sanitario.

Non sono infatti risarcibili gli errori che, commessi dal chirurgo, non arrecano danno al paziente e i casi in cui le complicanze insorte siano inevitabili facendo decadere, dunque, una condotta negligente da parte del sanitario.

Detto ciò, qualora si sospetti di essere vittima di un errore chirurgico, la prima cosa da farsi è richiedere la propria cartella clinica e raccogliere tutta la documentazione possibile.

Fatto ciò, quali sono gli step successivi?

  • Rivolgersi a un legale, come l’Avvocato Scarpellini a Milano, esperto in risarcimento danni da errori medici.
  • Accertare la responsabilità del sanitario tramite una perizia medico legale perché non è sufficiente la mancata guarigione o il conseguimento di un risultato diverso da quello sperato per parlare di responsabilità medica.
  • Inoltrare la richiesta danni al medico responsabile e alla struttura dove si sono svolti i fatti.
  • Procedere con la mediazione civile o con ricorso al tribunale competente.
  • Predisporre una transazione con i responsabili del danno iatrogeno patito dal paziente.

Come denunciare un intervento chirurgico andato male?

La denuncia per un intervento chirurgico andato male può essere presentata in forma scritta oppure orale. Nel primo caso, viene sottoscritta dal denunciante ed eventualmente dall’avvocato di fiducia.

Nel secondo, si procede invece con la semplice narrazione degli eventi di fronte all’ufficiale di polizia giudiziaria che si occuperà di mettere il tutto per iscritto per poi inviare la dichiarazione agli uffici della Procura competenti per territorio e successivamente avviare le indagini preliminari.

Ma quanto tempo si ha per denunciare un errore chirurgico? Se l’ipotesi riguarda una denuncia vera e propria, non ci sono limiti temporali per presentarla anche se rimangono ovviamente i termini di prescrizione del reato.

Per la querela, occorre invece rispettare il termine di massimo giorni 90 decorrenti dal momento in cui il paziente acquisisce consapevolezza del fatto lesivo.

Come chiedere un risarcimento danni all’ospedale?

Oltre al medico e all’equipe che hanno eseguito l’intervento, è possibile richiedere il risarcimento dei danni per errore chirurgico anche all’ospedale.

Il nosocomio è chiamato, infatti, a rispondere delle condotte dei sanitari e dei loro errori anche nel caso in cui costoro non siano suoi dipendenti.

Oltre a essere tenuta a espletare un generico dovere di cura o di prestazione chirurgica, la struttura ha anche l’obbligo di garantire le cosiddette prestazioni “alberghiere” mettendo, per esempio, a disposizione dei pazienti apparecchiature biomedicali funzionanti e garantendo la sanificazione e la sicurezza dei locali ospedalieri.

In caso di mancata ottemperanza, la strutturasanitaria è, dunque, tenuta a risarcire i danni riconducibili a inefficienze che non dipendono solo dal chirurgo.

Prima di avanzare una qualsiasi richiesta risarcitoria, è tuttavia indispensabile procedere con un minuzioso esame medico legale. Per questa ragione, bisogna rivolgersi a un legale esperto in diritto sanitario che sappia valutare la fattibilità dell’azione legale per poi poter assistere il paziente in tutte le fasi del procedimento.

Cosa aspetti?

Non perdere secondi preziosi perché, in questi casi, la tempestività può fare davvero la differenza. Affidati all’Avvocato Scarpellini a Milano e ottieni il massimo risarcimento.

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Avv. Roberta Scarpellini

L'Avvocato Roberta Scarpellini è specializzata nella negoziazione stragiudiziale e giudiziale per garantire il giusto risarcimento alle vittime di incidenti stradali con lesioni gravi, gravissime e mortali. È anche Presidente dell'Associazione NEVRA, che si focalizza sul riconoscimento medico-legale del danno neuropatico. Lo studio legale Scarpellini offre assistenza completa, dalla valutazione dei danni alla trattativa per il risarcimento, assicurando un'approfondita tutela legale e giuridica per i suoi assistiti.

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