Studio Legale Scarpellini

Errori medici in urologia: mancata o errata diagnosi?

Gli errori medici in urologia possono verificarsi in fase diagnostica, chirurgica e post operatoria con conseguenze, anche gravi, sul paziente.

Se sei vittima di una mancata o errata diagnosi in urologia, sappi che è tuo diritto avanzare una richiesta di risarcimento danni.

Per scongiurare la prescrizione del reato e ottenere il massimo risarcimento possibile, evitagli avvocati generalisti e rivolgiti a un legale esperto in malasanità come l’Avvocato Roberta Scarpellini a Milano.  

Tipologie di errori diagnostici in urologia

Gli errori diagnostici si verificano quando gli operatori sanitari non riescono a identificare correttamente una condizione medica o la interpretano in modo errato compromettendo la salute e la vita delle persone.

Possono presentarsi in diverse fasi del processo di diagnosi e sono dovuti a fattori umani, tecnologici e organizzativi.

Come in altre branche della medicina, anche in urologia, gli errori diagnostici sono causa di ritardi terapeutici, peggioramento delle condizioni cliniche del paziente e, nei casi più complessi, complicanze irreversibili.

Mancata diagnosi: definizione e conseguenze

In urologia, la maggior parte delle mancate diagnosi riguarda  tumori a prostata, reni e vescica.

Il medico non identifica la neoplasia e il paziente scopre di essere ammalato quando la patologia viene accertata da un secondo specialista.

Spesso, ciò accade quando il tumore si trova in uno stadio ormai avanzato compromettendo così l’efficacia dei trattamenti. Altre volte, il decesso sopraggiunge ancora prima di una corretta diagnosi.

In casi come questi, la Corte di Cassazione si è espressa sulle tempistiche per richiedere un risarcimento danni

Si può, infatti, parlare di diagnosi mancate, o tardive, quando l’arco temporale che intercorre trala visita, o gli accertamenti, e la rilevazione della patologia è non inferiore a 4 mesi.

Se la diagnosi mancata o tardiva è, invece, antecedente di 2-3 mesi, non si tratta di malasanità e, dunque, non si può avanzare alcuna richiesta risarcitoria.

Diagnosi errata: cause e implicazioni

Una diagnosi errata viene formulata quando il medico attribuisce, sbagliando, i sintomi di una data malattia ad altra patologia.

In questi casi, la malattia reale non viene trattata e il quadro clinico del paziente può aggravarsi.

A causa di una diagnosi errata, possono inoltre essere prescritti farmaci e/o trattamenti non necessari con possibile insorgenza di effetti collaterali e, anche a fronte di una seconda diagnosi corretta, eventuali terapie potrebbero rivelarsi ormai inefficaci.

Patologie urologiche comunemente soggette a errori diagnostici

Come già anticipato, i tumori a prostata, reni e vescica sono tra le patologie urologiche più soggette a errori diagnostici.

  • Cancro alla prostata: è una delle neoplasie più comuni tra gli uomini e la sua incidenza aumenta con l’età. Errori diagnostici possono ridurre le possibilità di trattare la malattia con successo aumentando il rischio di metastasi e inficiando drasticamente la qualità di vita del paziente. Diagnosticare la malattia in modo precoce è fondamentale per impostare terapie mirate e migliorare il tasso di sopravvivenza.
  • Cancro ai reni: rappresenta circa il 2% delle neoplasie maligne dell’adulto, ma può diffondersi rapidamente ad altri organi perché il rene filtra il sangue.  Negli stadi iniziali, è spesso asintomatico, ragion per cui non si deve sottovalutare alcun segnale ed è essenziale eseguire tutti gli accertamenti. Una diagnosi tardiva lascia, difatti, spazio a possibili complicanze e al decesso del paziente.
  • Cancro alla vescica: è causato dallo sviluppo anomalo delle cellule che compongono il rivestimento interno della vescica e spesso non viene diagnosticato a causa di mancata prescrizione di accertamenti, errata lettura dei referti e omessa diagnosi differenziale con altre patologie a carico dell’apparato urinario. 

Cause degli errori diagnostici in urologia

Gli errori diagnostici in urologia possono essere dovuti alla complessità delle condizioni cliniche, ma anche alle lacune nei processi diagnostici e alla comunicazione inefficace tra i membri del team medico e medico e paziente.

Gli errori diagnostici più frequenti del cancro alla prostata comprendono, per esempio, la sottovalutazione dei sintomi, l’errata interpretazione dei risultati del test di screening e la mancata esecuzione di accertamenti.

Spesso, si sottovalutano campanelli d’allarme come la difficoltà a urinare, la minzione frequente e il dolore pelvico, condizioni che vengono talvolta attribuite a patologie benigne come l’ipertrofia prostatica benigna o le infezioni urinarie.

Anche l’uso improprio di test di screening come il PSA (antigene prostatico specifico) può essere all’origine di un errore diagnostico.

Valori normali di PSA non escludono, infatti, una neoplasia, mentre livelli elevati possono anche essere causati da condizioni benigne.

Dunque, una diagnosi di cancro alla prostata fondata solo ed esclusivamente sul PSA può portare a falsi negativi o falsi positivi con impostazione di protocolli inappropriati o ritardi diagnostici.

Anche la mancata esecuzione della biopsia prostatica costituisce un errore comune a causa del quale la malattia non viene identificata in modo precoce. Molte neoplasie alla prostata vengono, infatti, diagnosticate quando ormai la malattia è in uno stadio avanzato e questo accade anche perché i radiologi non riescono sempre a interpretare correttamente i referti.

Infine, ricordiamo che gli errori diagnostici possono anche derivare da problemi di comunicazione.

Una comunicazione scarsa medico-paziente può ripercuotersi sull’anamnesi raccolta dall’operatore con il conseguente rischio di non riuscire a identificare sintomi o fattori di rischio rilevanti.

In modo analogo, un medico che non si pone in ascolto del paziente o ricorre a un linguaggio poco comprensibile può commettere un errore diagnostico.

Anche una comunicazione lenta o inefficace tra gli operatori sanitari può ritardare la formulazione della diagnosi favorendo la progressione della malattia.

Sei vittima di errori medici in urologia? Una diagnosi mancata o errata ha avuto un forte impatto sulla tua salute e anche la qualità della tua vita ne ha risentito?

Contattami oggi stesso per una prima consulenza gratuita e raccontami la tua storia. Posso aiutarti a ottenere il massimo risarcimento danni nel più breve tempo possibile.

Sono Roberta Scarpellini, avvocato esperto in malasanità a Milano

Come dimostrare il nesso causale tra errore diagnostico e danno

Le conseguenze di un’errata diagnosi vanno ben oltre il puro errore medico  riflettendosi sulla salute fisica della paziente, ma anche sul suo benessere psicologico.

Quando viene formulata una diagnosi errata, la posticipazione di un trattamento appropriato può favorire l’avanzamento della malattia con una riduzione, anche drastica, delle probabilità di sopravvivenza o del recupero completo della persona.

Inoltre, i trattamenti, fondati su una diagnosi errata, possono rivelarsi inefficaci e anche dannosi per il rischio di complicanze, effetti collaterali e ulteriori danni fisici.

Infine, bisogna considerare l’impatto di una diagnosi errata sulla sfera psicologica. Spesso, subentrano stati d’ansia e stress con deterioramento della qualità della vita e conseguenze anche a livello familiare.

Chi è vittima di malasanità perde poi, quasi inevitabilmente, fiducia nei medici e, più in generale, nel sistema sanitario.

Tuttavia, non è sufficiente un peggioramento delle condizioni psicofisiche  per avere diritto a un risarcimento.

Bisogna, infatti, dimostrare:

  • la sussistenza di una condotta colpevole da parte dell’operatore sanitario  o della struttura dove la prestazione è stata erogata;
  • l’esistenza di un danno effettivo;
  • l’esistenza di un nesso causale tra l’errore medico e il danno riportato.

Per questo, è indispensabile rivolgersi a un avvocato esperto in malasanità che possa studiare approfonditamente il caso con il supporto di medici legali ed eventuali specialisti chiamati ad accertare l’errore, l’evento di danno e loro correlazione causale.

Tutela legale del paziente: come procedere in caso di sospetto errore

Se credi di essere vittima di un errore medico in urologia, le prime cose da farsi sono due.

  1. Raccogliere la documentazione medica pre e post prestazione sanitaria e richiedere copia dell’eventuale cartella clinica.
  2.  Rivolgersi a un avvocato esperto in malasanità.

Affidarsi a un professionista qualificato non è solo sinonimo di garanzia tecnica, ma è anche una scelta strategica.

Un avvocato specializzato in malasanità, come Roberta Scarpellini, conosce perfettamente le scadenze da rispettare per non incorrere nella prescrizione del reato ed è in possesso di tutte le skills per rappresentare e tutelare i diritti del danneggiato in ogni fase del procedimento.

Per affrontare un caso di malasanità servono competenza tecnica ed empatia e l’Avvocato Scarpellini, insieme a tutto il suo team, si impegna ogni giorno affinché preparazione giuridica e sensibilità umana si incontrino dando vita a un’assistenza personalizzata e orientata alla persona.

Dopo una pre-valutazione del caso da parte dell’Avvocato Scarpellini, è compito dei medici legali stabilire se il danno riportato dal paziente sia effettivamente legato a un errore medico e quale sia il suo impatto sulla persona.

In caso di accertata malpractice medica, si procede generalmente con una negoziazione tra le parti per la liquidazione dei danni patrimoniali e non patrimoniali. Se le parti non arrivassero ad alcun accordo, si ricorre alla citazione in giudizio con un inevitabile allungamento delle tempistiche.

Picture of Avv. Roberta Scarpellini

Avv. Roberta Scarpellini

L'Avvocato Roberta Scarpellini è specializzata nella negoziazione stragiudiziale e giudiziale per garantire il giusto risarcimento alle vittime di incidenti stradali con lesioni gravi, gravissime e mortali. È anche Presidente dell'Associazione NEVRA, che si focalizza sul riconoscimento medico-legale del danno neuropatico. Lo studio legale Scarpellini offre assistenza completa, dalla valutazione dei danni alla trattativa per il risarcimento, assicurando un'approfondita tutela legale e giuridica per i suoi assistiti.

Facebook
Twitter
LinkedIn

Altri articoli

Rompersi una costola in un incidente stradale è un evento piuttosto frequente. Oltre a curare la frattura, è fondamentale attivarsi subito per ottenere il risarcimento dei danni subiti, sia fisici che economici. Se ti trovi in questa situazione e non...

Se ti è capitato di subire un incidente stradale mentre andavi o tornavi dal lavoro e non sai come comportarti, ti invitiamo a leggere questo contributo: troverai tutte le informazioni essenziali per gestire al meglio questo momento delicato. Per prima...

Contattaci per una consulenza gratuita
Hai riportato lesioni personali gravi o gravissime?
Parlarci del tuo caso. Ti ascoltiamo subito

Compila il form e invia la richiesta. Verrai ricontattato al più presto.
Tutte le informazioni che ci fornirai saranno trattate con la massima riservatezza e quanto più saranno dettagliare tanto più ci permetteranno di darti da subito una consulenza mirata ed efficace.

Fissa un appuntamento telefonico: 02 40031477

Se preferisci chiama dalle 9.00 alle 13.00 o dalle 14.00 alle 18.00, per fissare un appuntamento telefonico.

Studio Legale Scarpellini

Paolo Pozzi, assistente avv. Scarpellini. Scrivimi su WhatsApp. Rispondo prima possibile!