Studio Legale Scarpellini

Risarcimento Incidente Stradale Mortale: Tempi e Prescrizione

In caso di incidente stradale mortale, occorre coinvolgere il prima possibile un avvocato esperto in questa tipologia di sinistri che possa tutelare al meglio i diritti dei parenti della vittima, visita la pagina dedicata: risarcimento incidente stradale mortale.

Il carico emotivo e le conseguenze traumatiche di un incidente mortale che ha coinvolto un proprio caro non aiutano certo a mantenere la lucidità necessaria per seguire gli accertamenti tecnici nelle fasi immediatamente successive al sinistro, indagini che sono irripetibili e possono pregiudicare l’esito del procedimento e di conseguenza l’ottenimento di un congruo risarcimento. Nelle fasi iniziali occorre procedere, inoltre, alla ricostruzione della dinamica dell’incidente mortale, cercando di verificare in maniera scrupolosa quali siano state le cause che hanno portato al sinistro e, quindi, al decesso della persona (o delle persone). Anche la valutazione dei danni patrimoniali e non patrimoniali conseguenti al sinistro non è di semplice elaborazione e richiede una grande esperienza e preparazione tecnica e legale.

In caso di incidente stradale mortale i parenti della vittima necessitano di un’assistenza professionale qualificata, fin dalle prime fasi dopo l’incidente

L’avvocato Roberta Scarpellini e il suo studio legale si occupano da anni di risarcimento dei danni da incidenti stradali mortali o che hanno provocato lesioni gravi e gravissime e sono in grado di interfacciarsi al meglio con le compagnie assicurative e di rappresentare i propri assistiti in tutti i gradi di giudizio. L’avvocato Scarpellini è, infatti, specializzata nella negoziazione stragiudiziale per garantire il giusto risarcimento alle vittime con lesioni gravi e gravissime o danni neuropatici ed è Presidente dell’Associazione NEVRA che lotta da anni per il riconoscimento del danno neuropatico.

Sei parente di una vittima di un incidente stradale mortale?

Lo studio legale Scarpellini ha maturato una specifica competenza in questa tipologia di sinistri e ti darà tutte le informazioni utili

Che cosa fare per ottenere il risarcimento da incidente stradale mortale?

In caso di incidente stradale mortale, l’autorità giudiziaria dispone l’autopsia per stabilire le cause del decesso e, di conseguenza, il nesso tra l’incidente e la morte della vittima. I congiunti più stretti del deceduto sono convocati per il riconoscimento del corpo e, ai sensi dell’art. 360 c.p.p (codice di procedura penale), hanno il diritto di nominare un medico legale di fiducia che assiste all’autopsia e agli ulteriori esami ed accertamenti. In questi momenti, la presenza di un professionista di fiducia può fare la differenza.

Risarcimento stradale mortale: chi può chiederlo

Gli eredi possono richiedere oltre ai danni patrimoniali per le spese sostenute e per la perdita di redditività, anche tutti i danni non patrimoniali, quali il danno biologico e morale da perdita parentale per le sofferenze patite dal superstite in ragione della morte del familiare.

Il risarcimento per danno da perdita dei rapporti parentali varia in funzione, ad esempio, del grado di parentela, dell’età della vittima e del superstite, dell’eventuale convivenza con la vittima, del numero dei componenti della famiglia. Secondo recenti sentenze della Corte di Cassazione, oltre al coniuge (o compagno di fatto), ai genitori, ai figli, a fratelli e sorelle, anche i nonni o i nipoti possono averne diritto, a condizione che venga fornita la prova di un intenso legame affettivo che dimostri come il parente della vittima abbia subito un danno non patrimoniale a causa del sinistro stradale mortale, anche in mancanza di convivenza.

Quali sono i tempi di rimborso per un incidente stradale mortale?

I tempi del risarcimento del danno derivante da perdita del rapporto parentale come conseguenza di un sinistro mortale, sono soggetti a diverse variabili.

Per tale motivo, è importante rivolgersi ad un avvocato specializzato in incidenti stradali per avere un’idea più precisa dei tempi e dei procedimenti da seguire in base alle circostanze specifiche del caso.

Entro pochi giorni dal sinistro, i parenti della vittima devono indirizzare la richiesta di risarcimento alla compagnia di assicurazione che aprirà, generalmente entro 15 giorni lavorativi, la pratica del sinistro e attenderà l’esito delle indagini preliminari – che di norma è di 6 mesi – per formulare un’offerta di risarcimento che, a fronte di una solida raccolta di elementi probatori a dimostrazione della responsabilità di chi ha causato l’incidente, avrà una maggiore probabilità di soddisfare le aspettative dei familiari della vittima.

Nel caso in cui l’offerta non sia congrua, i parenti potranno proseguire l’azione risarcitoria in giudizio, costituendosi parte civile nel processo penale che può durare diversi mesi o addirittura anni.

Se nessuna offerta compositiva dovesse pervenire nel corso del procedimento, le parti offese potranno agire in sede civile per vedere riconosciute le proprie pretese.

Risarcimento di un incidente stradale mortale: calcolo del danno da perdita parentale

Il giudice tiene conto dei criteri orientativi elaborati dalla giurisprudenza, in particolare delle tabelle dei Tribunali di Roma e Milano per liquidare il danno derivante da perdita del rapporto parentale.

Le tabelle prevedono una serie di parametri per determinare l’ammontare del risarcimento che includono l’età del defunto e del congiunto avente diritto, la natura e l’intensità della relazione, il grado di parentela, la convivenza o vicinanza, nonché la composizione del nucleo familiare. Le tabelle del Tribunale di Milano prevedono un range minimo e massimo, mentre le tabelle del Tribunale di Roma adottano un sistema a punti. A seguito di alcune sentenze della Corte di Cassazione, la Tabella elaborata dal Tribunale di Milano è ritenuta quella più affidabile e, di conseguenza, è attualmente quella maggiormente utilizzata in tutta Italia.

Risarcimento danni da incidente stradale mortale: prescrizione

L’articolo 2947 c.c. afferma che “per il risarcimento del danno prodotto dalla circolazione dei veicoli di ogni specie, il diritto si prescrive in due anni. In ogni caso, se il fatto è considerato dalla legge come reato, e per il reato è stabilita una prescrizione più lunga, questa si applica anche all’azione civile”. La Corte di Cassazione è intervenuta a proposito, precisando che per i soli danni materiali o a cose derivate da un incidente stradale tra veicoli la prescrizione segue il termine biennale di cui all’art. 2947 c.c., mentre il termine di prescrizione con riferimento ai danni da lesioni fisiche subiti in occasione di sinistri stradali è di cinque anni. Inoltre, se il responsabile dell’incidente mortale viene condannato per “omicidio stradale”, la prescrizione seguirà il termine previsto per l’omicidio colposo di dieci anni, estendibile fino a quindici se sono presenti aggravanti.

Incidente stradale mortale e indennizzo diretto: può essere applicato?

La Convenzione denominata CARD (Convenzione tra Assicuratori per il Risarcimento Diretto), stipulata dalle Compagnie di Assicurazione, stabilisce che in determinate circostanze la persona danneggiata possa richiedere il risarcimento dei danni direttamente alla propria compagnia assicurativa anziché a quella del responsabile. Questa modalità di risarcimento è regolata dall’art. 149 del Codice delle Assicurazioni e dall’art. 1 c. 1. Lett. d) del DPR 254/06 “Regolamento recante disciplina del risarcimento diretto”.

Per poter beneficiare dell’indennizzo diretto, è necessario soddisfare i seguenti requisiti: il sinistro deve coinvolgere solo due veicoli registrati in Italia, nella Repubblica di San Marino o nello Stato della Città del Vaticano; entrambi i veicoli devono essere assicurati regolarmente da compagnie che aderiscono alla convenzione CARD; le lesioni riportate dalla vittima non devono superare il 9% di invalidità biologica permanente.

Nel caso di sinistri mortali, non è quindi possibile richiedere l’indennizzo diretto poiché le lesioni subite superano il limite del 9%. Pertanto, i familiari e i congiunti della vittima dovranno presentare una richiesta di risarcimento dei danni alla compagnia di assicurazione del responsabile del sinistro.

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Come più volte sottolineato dalla Corte di Cassazione il rapporto tra compagnia assicurativa e soggetto danneggiato è sbilanciato, in quanto la prima gode di un potere economico e finanziario molto più forte ed è tecnicamente e legalmente meglio organizzata per affrontare tutti gli sviluppi che un incidente stradale mortale produce.

I parenti della vittima si trovano, invece, in una posizione di svantaggio e, per far valere i propri diritti, necessitano di un’assistenza professionale specifica di un legale esperto in materia di incidenti stradali mortali. La specializzazione è quindi un elemento imprescindibile e la scelta del legale deve ricadere su un avvocato esperto non soltanto di infortunistica stradale ma competente in incidenti stradali mortali.

Se sei parente di una vittima di un incidente stradale mortale e hai bisogno di assistenza, chiedi subito un consulto.

Grazie all’esperienza maturata sul campo, lo studio legale Scarpellini tutela i propri assistiti di fronte alle compagnie assicuratrici affinché possano ottenere un congruo ristoro e, qualora la fase stragiudiziale non dovesse andare a buon fine, l’avvocato Scarpellini e il suo team possono seguire la controversia in tutti i gradi giudizio.

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Avv. Roberta Scarpellini

L'Avvocato Roberta Scarpellini è specializzata nella negoziazione stragiudiziale e giudiziale per garantire il giusto risarcimento alle vittime di incidenti stradali con lesioni gravi, gravissime e mortali. È anche Presidente dell'Associazione NEVRA, che si focalizza sul riconoscimento medico-legale del danno neuropatico. Lo studio legale Scarpellini offre assistenza completa, dalla valutazione dei danni alla trattativa per il risarcimento, assicurando un'approfondita tutela legale e giuridica per i suoi assistiti.

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