Studio Legale Scarpellini

Come comportarsi dopo un incidente in bicicletta?

L’uso della bicicletta nei centri urbani è notevolmente aumentato negli ultimi anni, anche grazie alla diffusione delle piste ciclabili, nate con l’obiettivo di migliorare la viabilità stradale, ridurre il traffico e tutelare l’ambiente e la salute dei cittadini.

Le intenzioni sono le migliori, ma nella realtà di tutti i giorni, i ciclisti si trovano spesso a circolare in strade affollate e piene di insidie, con un sistema viario insufficiente a garantire una sicura mobilità alternativa su due ruote. Inoltre, negli anni è aumentata la presenza di biciclette a pedalata assistita e biciclette elettriche che essendo più veloci, sono anche più rischiose. 

Lo Studio Scarpellini è specializzato nel risarcimento e tutela dei ciclisti a seguito di incidenti stradali, contattaci per ricevere la migliore assistenza che possiamo fornirti.

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Quante persone muoiono in Italia per incidenti in bicicletta

L’ISTAT non effettua una raccolta dati specifica sugli incidenti che coinvolgono ciclisti, ma li aggrega insieme agli “incidenti stradali” che vengono raccolti e pubblicati annualmente.

Recentemente, il Dipartimento di Architettura e Studi Urbani del Politecnico di Milano ha presentato l’Atlante dei morti e feriti gravi in bicicletta, un documento redatto come work in progress che mira a trasformarsi in un database costantemente aggiornato.

Oltre a fornire il numero di ciclisti deceduti in Italia fino al 5 giugno 2023 (sessantacinque) e nel 2022 (cento cinquantaquattro), lo studio si concentra in particolare sulla situazione della città di Milano, dove nel corso del 2022 sono stati registrati 1.467 incidenti in bicicletta, mentre nella prima metà del 2023 (dal 1° gennaio al 31 maggio) ne sono stati segnalati ben 503.

La ricerca mostra, inoltre, che nel periodo compreso tra il 2014 e il 2021, gli incidenti che hanno coinvolto ciclisti sono stati 133.856, di cui 16.677 solamente nel 2021. È interessante notare che il 68% di tutti gli incidenti ciclistici registrati in Italia, nel medesimo periodo, ha avuto luogo in quattro regioni: Lombardia, Emilia-Romagna, Veneto e Toscana. Meno del 25% dei ciclisti ha subito infortuni senza coinvolgere altri veicoli, mentre la maggioranza ha sperimentato interazioni o collisioni con gli altri mezzi. Questi numeri dimostrano, purtroppo, che andare in bicicletta nelle strade italiane non è ancora sicuro.

Incidente auto bici: cosa fare?

Il ciclista è considerato dalla normativa italiana un utente vulnerabile della strada, ma ciò non significa che, in caso di incidente con un’auto, egli abbia sempre ragione.

Chi circola su due ruote è soggetto agli obblighi previsti dal Codice della Strada: rispettare i sensi unici e i doppi sensi di circolazione; evitare di viaggiare contromano e di fare inversione a U;dare la precedenza a chi proviene da destra e non attraversare con il semaforo rosso; di notte e fino a mezz’ora prima dell’alba, è tenuto a indossare un giubbino catarifrangente e deve sempre preferire le piste ciclabili quando disponibili.

In caso di incidente, chiama i soccorsi

Anche se all’apparenza non sembra di aver riportato gravi lesioni, dopo un incidente in bicicletta è sempre consigliabile chiamare immediatamente l’ambulanza. A volte, i danni possono emergere solo dopo alcune ore dal sinistro o addirittura il giorno successivo.

Per evitare spiacevoli sorprese e assicurarsi di disporre della documentazione ufficiale per eventuali richieste di risarcimento, meglio chiamare i soccorsi e, se necessario, anche le Forze dell’Ordine. In questo modo, si avrà la certezza di possedere un verbale d’intervento e un referto del pronto soccorso, che potrebbero rivelarsi fondamentali in seguito. 

Testimoni e registrazioni video o foto

Per stabilire di chi sia la responsabilità è essenziale raccogliere tutte le informazioni dettagliate che potranno essere decisive per la richiesta di risarcimento dei danni.

Se lo stato di salute lo consente, è consigliato scattare foto e riprendere video dei veicoli coinvolti, dello stato della strada, filmando se possibile anche le dichiarazioni di eventuali testimoni, di cui non bisogna dimenticare di prendere le generalità.

Richiesta di risarcimento: chi copre i danni?

In caso di incidente stradale in bicicletta, in assenza di prove, la legge prevede che si applichi la presunzione di colpa al 50%, come disciplinata dall’articolo 2054 del Codice civile.  

Se il ciclista è responsabile dell’incidente, egli dovrà risarcire personalmente il danneggiato, a meno che non possieda un’assicurazione per la responsabilità civile che, attualmente, non è obbligatoria. 

Il ciclista che non ha commesso infrazioni ed è vittima di un incidente potrà, invece, ottenere il risarcimento completo per i danni subiti. Non potendo utilizzare il modulo di costatazione amichevole, previsto solo per i veicoli a motore, egli dovrà avviare la procedura di risarcimento ordinario che va inviata alla compagnia di assicurazione del veicolo responsabile del sinistro e deve contenere tutta la documentazione a supporto, compresi il verbale dell’incidente e il referto del Pronto Soccorso. L’assicurazione avrà 60 giorni (90 per le lesioni fisiche) per accogliere o rigettare la sua richiesta.

Codice della Strada e strisce pedonali: cosa dice la legge?

Sulle strisce pedonali, in assenza di semafori specifici per le biciclette, i ciclisti devono condurre il proprio veicolo a mano.  

Sebbene il Codice della strada non menzioni esplicitamente il divieto di attraversare le strisce in bicicletta, al comma 4 dell’articolo 182, si stabilisce che i ciclisti devono condurre il veicolo a mano quando, a causa delle condizioni del traffico, costituiscono un intralcio o un pericolo per i pedoni. In tali situazioni, essi sono quindi equiparati ai pedoni e devono comportarsi con la stessa diligenza e prudenza.

Incidente in bici a causa del manto stradale

Se la causa dell’incidente è lo stato della superficie stradale la richiesta di risarcimento danni da caduta su buca o un terreno accidentato va indirizzata all’ente responsabile della manutenzione.

In questi casi, il ciclista deve dimostrare di aver guidato con prudenza e che il pericolo era inatteso e inevitabile anche con una guida cauta. Deve in pratica dimostrare di non aver contribuito a causare l’incidente con un comportamento negligente.

La dimensione della buca può influire sulla possibilità di ottenere un risarcimento. In genere, maggiore è la dimensione, minori sono le probabilità per il ciclista di ottenere un risarcimento.

Incidente in bicicletta in itinere

Il ciclista coinvolto in un incidente mentre è in viaggio tra casa e lavoro o per raggiungere la mensa aziendale, è coperto dall’assicurazione INAIL (Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro), in quanto il sinistro è considerato un infortunio in itinere.

L’INAIL può rifiutare il risarcimento solo se l’infortunio è direttamente causato dall’uso di alcolici, psicofarmaci, stupefacenti o allucinogeni.

Perché è necessario rivolgersi a un avvocato esperto in incidenti stradali?

In considerazione delle numerose variabili che possono emergere nei casi di incidenti in bicicletta, è fortemente consigliato affidare la gestione della pratica a un avvocato esperto in questo tipo di sinistri. Così facendo, si eviteranno errori o omissioni irreparabili nella stesura della richiesta di risarcimento e sarà garantita la procedura più adeguata a ottenere il giusto indennizzo.

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Avv. Roberta Scarpellini

L'Avvocato Roberta Scarpellini è specializzata nella negoziazione stragiudiziale e giudiziale per garantire il giusto risarcimento alle vittime di incidenti stradali con lesioni gravi, gravissime e mortali. È anche Presidente dell'Associazione NEVRA, che si focalizza sul riconoscimento medico-legale del danno neuropatico. Lo studio legale Scarpellini offre assistenza completa, dalla valutazione dei danni alla trattativa per il risarcimento, assicurando un'approfondita tutela legale e giuridica per i suoi assistiti.

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